MORI. Un altro “no” deciso e forte al “Trentino Rally”, che ha preso il via oggi e si concluderà domani, domenica 20 ottobre, arriva dal Comitato Ambiente Alto Garda e Ledro, che si fa portavoce del malumore degli abitanti delle frazioni del comune di Arco situate sul Monte Velo, ma anche di chi solitamente sale lungo le pendici del monte in bicicletta.
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Con una considerazione finale: “le amministrazioni che hanno un minimo d’interesse per l’ambiente e il territorio non dovrebbero permettere questi eventi che non sono compatibili con la montagna”.
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“Da alcuni giorni, sulla strada per il Monte Velo, nel comune di Arco – così recita la nota ufficiale –, sono apparse delle transenne per vietare il parcheggio e il passaggio di persone ai non autorizzati per domenica 20 ottobre. Il motivo è la prossima gara di rally che si dovrebbe svolgere dalle ore 9 alle ore 16.30 con partenza da Bolognano e arrivo in val di Gresta per poi proseguire verso Mori. La strada è percorsa abitualmente le auto dagli abitanti delle frazioni della valle per necessità lavorative, oltre che da moltissimo ciclisti e appassionati di moto”.
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L’organizzazione del “Trentino Rally” aveva suscitato tante polemiche sin dalla prima edizione. Perché si cerca di promuovere una mobilità “green” e poi si dà spazio ad una manifestazione fortemente inquinante. E poi: nessuno tiene conto dei grandi disagi che vengono creati alla popolazione?
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“Non si riesce a capire – prosegue il Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro – perché si debba autorizzare una gara automobilistica in quella zona, creando oltretutto un forte disagio per gli abitanti che non possono più muoversi per parecchie ore. Da anni ci si è accorti della necessità , anche nella nostra zona, di muoversi in maniera differente, evitando il più possibile l’uso del mezzo privato onde evitare l’aumento dell’inquinamento del traffico, con incidenti quotidiani e relative spese sanitarie a carico di tutti”.
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Ecco, allora, che la richiesta da parte del Comitato è chiara: basta con manifestazioni che non rispettino il territorio.
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“Questi eventi sportivi – conclude il Comitato – non sono compatibili con l’ambiente delle nostre montagne e le amministrazioni che hanno un minimo d’interesse per l’ambiente e territorio non dovrebbero permettere sul proprio comune. Ci auguriamo pertanto che non vi siano ulteriori repliche di queste manifestazioni e non solo nell’Alto Garda, che la nostra società sia capace di proporre un modello di cultura differente, che si trovino altri modi di svago e divertimento che non siano nocivi verso l’ambiente e verso tutte le forme di vita presenti”.
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