I Carabinieri della Stazione di San Pancrazio, al termine di una articolata attività investigativa hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Parma un 56enne ed un 36enne stranieri per il reato di truffa.
La vittima, un 25enne straniero, nel mese di giugno, mentre si trovava nel suo paese d’origine, è stato contattato da un connazionale, già residente in Italia, che gli avrebbe promesso un lavoro in Italia, in cambio di 10mila euro.
La vittima, rassicurato anche dall’intervento nella trattativa di un amico di famiglia, dopo aver versato la somma su di un conto corrente indicatogli, ha preso l’aereo, in compagnia di chi materialmente aveva garantito l’accordo ed è sbarcato Milano.
Qui ad attenderlo ha trovato quello che fino a quel momento considerava il suo benefattore che dopo averlo prelevato lo ha accompagnato a casa sua, in una cittadina del nord Italia.
Giunti a casa, l’amico con una banale scusa, paventando l’esigenza di registrare il futuro contratto di lavoro, si è fatto consegnare il passaporto. Dopo alcuni giorni, la vittima che non si è visto attivare alcun contratto di lavoro, ha richiesto indietro il passaporto. In tutta risposta l’amico avrebbe preteso 4mila euro per la restituzione.
Il 25enne a questo punto, solo in Italia e incapace di reagire, assecondava la richiesta del connazionale, dicendosi pronto a pagare i 4.000 euro in piccole rate, una volta iniziato a lavorare.
Il connazionale a questo punto, resosi conto che la vittima aveva sentito puzza di bruciato, lo ha accompagnato a Parma con la promessa che nella cittadina emiliana ci sarebbe stato ad attenderlo un posto di lavoro con regolare contratto.
Ancora una volta il 25enne si è fatto convincere ed accompagnato dal connazionale ha raggiunto Parma, dove è stato letteralmente scaricato in mezzo alla strada. Disperato e senza passaporto, ha incontrato due connazionali che dopo avere ascoltato la sua storia, lo hanno accompagnato alla Stazione Carabinieri di S. Pancrazio dove ha sporto denuncia.
Le indagini esperite dai Carabinieri, mediante l’analisi della documentazione bancaria, incrociata con i dati emersi dall’acquisizione dei tabulati telefonici hanno permesso di individuare i due presunti responsabili.
Riscontrati tutti gli elementi probatori acquisiti, fatto salvo il principio di innocenza fino a sentenza definitiva, per il 36enne ed il 56enne entrambi stranieri, è scattata la denuncia in stato di libertà alla Procura delle Repubblica di Parma poiché ritenuti responsabili del reato di truffa.
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