Città di Castello: contributo per mense scolastiche biologiche
Città di Castello è stata premiata come uno dei pochi comuni in Umbria per l’implementazione di un menù scolastico composto al 100% da prodotti biologici. L’amministrazione ha ricevuto un contributo di circa 27 mila euro dal Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, per supportare questo servizio di ristorazione scolastica destinato a circa 1.700 bambini.
Per l’anno scolastico 2024-2025, il comune distribuirà il contributo di 26.714,08 euro, ottenuto attraverso il fondo nazionale, a tutte le famiglie che utilizzano il servizio. Questo approccio mira a garantire una dieta sana e sostenibile, contribuendo al risparmio per le famiglie. I fondi saranno gestiti tramite borsellini elettronici virtuali registrati sulla piattaforma del comune, ricaricati in base ai giorni di utilizzo del servizio da parte degli utenti.
Il contributo verrà suddiviso in modo equo tra i 1.697 bambini della ristorazione scolastica che non beneficiano dell’esenzione. Per le famiglie dei 1.273 bambini che frequentano la mensa cinque volte a settimana, sarà accreditato un importo di 18,40 euro. I nuclei con figli che utilizzano il servizio quattro volte riceveranno 14,72 euro, mentre per quelli con tre rientri il credito sarà di 9,79 euro e di 7,37 euro per i 388 che ne hanno due.
Grazie a questo sistema di ricarica, ogni bambino beneficerà di una riduzione di 10 centesimi sul costo del pasto per tutto l’anno scolastico. Questa iniziativa si inserisce nel contesto più ampio della legge 96/2017, che ha istituito il fondo nazionale per le mense biologiche, mirato a ridurre i costi per le famiglie e a promuovere l’uso di alimenti biologici e a km 0.
Negli ultimi quattro anni, il Comune di Città di Castello ha potuto garantire un supporto economico di oltre 150 mila euro alle famiglie che utilizzano le mense scolastiche. È importante sottolineare che in Umbria, non tutti i comuni possono permettersi di offrire un simile abbattimento dei costi. Infatti, nel 2024, solo altri comuni come Perugia, Spoleto, Giano dell’Umbria, San Giustino e il Convitto Principe di Napoli di Assisi hanno ricevuto il contributo ministeriale.
L’amministrazione comunale ha evidenziato come l’investimento in un servizio di ristorazione completamente biologico rappresenti una scelta significativa e impegnativa, ma necessaria per garantire alimenti sani ai bambini. Questa iniziativa riflette una responsabilità sociale verso le famiglie e i più giovani. “Restituire agli utenti anche un beneficio economico derivante da questa scelta – hanno affermato i rappresentanti del Comune – qualifica ulteriormente i nostri servizi educativi, improntati a fornire opportunità per costruire una società migliore”.
Con questa iniziativa, Città di Castello dimostra un forte impegno nella promozione di stili di vita sani e sostenibili, confermando la sua posizione di avanguardia in materia di educazione alimentare e attenzione al benessere delle famiglie.
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