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  • La legge di Bilancio 2025 è in arrivo nelle prossime ore alla Camera.
  • Dal taglio del cuneo fiscale ai trattamenti pensionistici fino ai bonus per le famiglie, sono diversi i punti toccati dalla Manovra.
  • Il testo attuale dovrà essere approvato in via definitiva entro il 31 dicembre 2024, e potrà essere rivisto con gli emendamenti proposti da maggioranza e opposizione.

La Legge di Bilancio serve alla programmazione economica del Paese, poiché stabilisce le priorità di spesa e le misure fiscali per l’anno successivo (art. 81 Cost.). Il processo di approvazione della legge di bilancio segue un iter ben preciso, che coinvolge il Governo, il Parlamento e la Commissione Europea.

Il percorso inizia con la presentazione della Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NADEF) entro il 27 settembre, che aggiorna le previsioni economiche e costituisce la base della manovra finanziaria.

Entro il 15 ottobre, il Governo invia alla Commissione Europea il Documento Programmatico di Bilancio (DPB), che fornisce una sintesi delle principali linee di intervento. Inizia così un dialogo con le istituzioni europee, che valutano la conformità ai vincoli di bilancio stabiliti dal Patto di Stabilità e Crescita.

Entro il 20 ottobre, il Governo presenta il Disegno di legge di bilancio al Parlamento. Il testo passa all’esame delle Camere per l’approvazione entro il 31 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio. Il disegno di legge può essere emendato per adeguarsi alle osservazioni della Commissione Europea, che emette un parere formale entro il 30 novembre. Se occorre, il Governo può anche presentare disegni di legge collegati entro il 31 gennaio 2025, per completare le misure approvate.

Vediamo allora quali sono le principali misure previste nel disegno di Legge di Bilancio 2025, che dovrà ora essere discusso in Parlamento: dalle novità fiscali alle proposte delineate per il lavoro, le famiglie, le pensioni, la sanità, i bonus edilizi.

IRPEF e cuneo fiscale: cosa cambia

La Legge di Bilancio 2025 conferma la presenza di tre aliquote IRPEF – la misura viene dunque resa strutturale – e mira a ridurre il carico fiscale per chi ha un reddito inferiore a 35.000 euro annui. È previsto un taglio di due punti percentuali sull’aliquota intermedia del 35%, che potrebbe alleggerire il peso fiscale per chi percepisce redditi fino a circa 50.000 euro annui. Nelle intenzioni del Governo, ci sarebbe anche quella di incrementare la soglia dell’aliquota intermedia al 35% da 50.000 a 55.000 euro.

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Un altro intervento è quello del taglio del cuneo fiscale, reso strutturale dal 2025. Il cuneo fiscale rappresenta la differenza tra quanto costa un dipendente all’azienda e quanto lo stesso riceve in busta paga. L’esonero contributivo, già previsto per i redditi fino a 20.000 euro, viene confermato e ampliato, con un meccanismo di detrazioni graduali per i redditi compresi tra 35.000 e 40.000 euro. L’obiettivo è quello di evitare bruschi salti di tassazione che potrebbero penalizzare i lavoratori che si trovano vicino ai limiti stabiliti, garantendo così maggiore equità.

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Tassazione delle criptovalute

Per quanto riguarda le criptovalute, la manovra 2025 introduce un aumento dell’aliquota sulle plusvalenze, che passa dal 26% al 42%. Questa misura punta a regolamentare un mercato in rapida espansione e a recuperare gettito fiscale da un settore che ha conosciuto una notevole crescita negli ultimi anni.

Questa novità, che dovrebbe interessare ben 3,6 milioni di italiani, potrebbe avere effetti negativi, in quanto potrebbe scoraggiare gli investimenti in questo settore. Si rischia, inoltre, di creare un’asimmetria tra il mondo delle criptovalute e la tassazione di altri prodotti finanziari, quali gli ETF, per i quali non sono invece previste modifiche.

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Quoziente familiare

La Legge di Bilancio 2025 prevede l’introduzione del quoziente familiare per una maggiore equità fiscale. Questo sistema adegua le detrazioni fiscali in base al numero di componenti del nucleo familiare e al reddito complessivo. In pratica, le famiglie numerose con redditi medio-bassi potranno beneficiare di maggiori detrazioni, riducendo così l’impatto delle imposte sul loro reddito disponibile. Questo approccio mira a sostenere le famiglie con figli, rendendo il sistema fiscale più progressivo e attento alle esigenze dei nuclei familiari più numerosi.

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Approfondisci leggendo Quoziente familiare: cos’è e differenze con l’ISEE

Manovra 2025: le misure per il lavoro

La Legge di Bilancio 2025 introduce una serie di misure volte a sostenere l’occupazione. In primo luogo, spicca la proroga degli incentivi per le assunzioni di giovani e donne, specialmente nelle aree del Mezzogiorno. Gli incentivi consistono in una decontribuzione totale per i datori di lavoro che assumono con contratti a tempo indeterminato. Questo significa che le aziende che impiegano nuove risorse non dovranno versare i contributi previdenziali normalmente dovuti, con un conseguente risparmio nei costi del lavoro.

Un’altra misura riguarda le Zone Economiche Speciali (ZES), dove le agevolazioni per le imprese sono prorogate anche per il 2025. Le ZES sono aree geografiche in cui le aziende godono di benefici fiscali e di sgravi contributivi per incoraggiare investimenti e creare posti di lavoro nelle aree più svantaggiate del Paese (per esempio nel Mezzogiorno).

La Legge di Bilancio prevede anche un sostegno diretto alla transizione digitale ed ecologica delle imprese. Vengono stanziati fondi specifici per l’autoimpiego nei settori strategici, come le tecnologie green e l’innovazione digitale. Questo si traduce in agevolazioni fiscali e contributi per le imprese che investono nella sostenibilità e nell’innovazione.

Inoltre, viene confermata la tassazione agevolata al 5% per i premi di produttività, estesa fino al 2027. Questo incentivo è destinato alle aziende che riconoscono premi ai propri dipendenti legati al raggiungimento di specifici obiettivi di produttività per rafforzare la fidelizzazione del personale.

LEGGI ANCHE: Decreto Omnibus 2024: quali sono le novità fiscali in arrivo

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Fringe benefit

Il regime dei fringe benefit viene prorogato, con una soglia di esenzione fiscale fissata a 1.000 euro, che sale a 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico. I fringe benefit sono compensi aggiuntivi offerti ai dipendenti, come buoni pasto, assicurazioni sanitarie, auto aziendali, ecc.

Con questo regime, i datori di lavoro possono offrire dei benefit senza un eccessivo peso fiscale, incentivando così la qualità del welfare aziendale. Inoltre, per i lavoratori disposti a trasferirsi a più di 100 chilometri dalla propria residenza per accettare un nuovo impiego, è prevista una maggiorazione dei fringe benefit, pensata per favorire la mobilità territoriale e colmare il divario occupazionale tra Nord e Sud Italia.

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Web Tax

La Web Tax è un’imposta introdotta in Italia nel 2020, concepita per tassare i ricavi generati dalle grandi aziende digitali, come piattaforme di e-commerce e servizi di advertising online. In pratica, la web tax fa contribuire le multinazionali del digitale al fisco italiano, applicando un’aliquota del 3% sui ricavi derivanti dalle transazioni digitali. La Legge di Bilancio 2025 mira ad ampliare l’applicazione della web tax prevedendola non solo per le Big Tech, ma anche per le aziende attive nel settore digitale che hanno un incasso inferiore a 750 milioni di euro.

Novità taxi e spese di rappresentanza

Tra le novità della Legge di Bilancio 2025, troviamo anche l’obbligo di tracciabilità per le spese sostenute dalle imprese per i viaggi in taxi e per le spese di rappresentanza. Questo significa che, a partire dal prossimo anno, le aziende che desiderano dedurre i costi dei taxi dalle tasse dovranno effettuare i pagamenti tramite metodi tracciabili, come carte di credito o app di pagamento digitale.

Questa misura si inserisce in un quadro più ampio di contrasto all’evasione fiscale e di trasparenza nelle dichiarazioni dei redditi. Rendendo obbligatorio l’uso di sistemi di pagamento elettronici, come i POS, per i servizi taxi e per le spese di rappresentanza, il Governo intende assicurare che ogni transazione sia registrata, limitando così le possibilità di omissioni nelle dichiarazioni fiscali.

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Legge di Bilancio 2025: pensioni e previdenza

In materia di pensione e previdenza, la Legge di Bilancio 2025 prevede la proroga dell’APE Sociale fino al 2028. L’APE Sociale è una misura che consente ai lavoratori in determinate condizioni di accedere alla pensione anticipata senza penalizzazioni economiche. Confermata anche Opzione donna nella forma attuale.

In continuità con le misure degli anni precedenti, la pensione anticipata Quota 103 viene confermata. Questa opzione consente ai lavoratori di andare in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi versati. A differenza delle pensioni ordinarie, Quota 103 offre una maggiore flessibilità, permettendo a chi ha accumulato molti anni di contributi di ritirarsi prima.

La manovra introduce anche incentivi per chi sceglie di rimanere in servizio oltre l’età pensionabile. Questi incentivi, simili al vecchio “bonus Maroni”, prevedono vantaggi economici per i lavoratori che decidono di rinviare il pensionamento.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

Sul fronte delle pensioni minime, viene confermato l’aumento introdotto con la precedente Legge di Bilancio, pensato per aiutare i pensionati con i redditi più bassi.

Leggi anche: Ape sociale: cos’è, come funziona, calcolo e requisiti

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Sanità e contributo dalle banche

La Legge di Bilancio 2025 prevede 3,7 miliardi in più per il settore sanitario, al fine di supportare il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), di fronte a un aumento della domanda di assistenza legato all’invecchiamento della popolazione e alle conseguenze della recente pandemia.

Una parte delle risorse destinate alla sanità proviene da un contributo di solidarietà imposto alle banche e alle compagnie assicurative. Si tratta di un prelievo straordinario che mira a ridistribuire una parte dei profitti realizzati da questi soggetti verso il finanziamento della sanità pubblica. Il Governo ha giustificato questa scelta con la necessità di sostenere un settore prioritario come la sanità senza aumentare la pressione fiscale sui cittadini.

LEGGI ANCHE Malasanità: casi in Italia, a chi rivolgersi e tempi del risarcimento

Legge di Bilancio 2025: famiglia

La Legge di Bilancio 2025 conferma e introduce nuove misure per sostenere le famiglie e incentivare la natalità. Tra le novità più importanti vi è la Carta per i nuovi nati (Bonus Bebè), che prevede un contributo di 1.000 euro una tantum per i genitori con un ISEE fino a 40.000 euro, per supportare le famiglie nelle spese iniziali legate alla nascita di un figlio.

Accanto a questa misura, viene potenziato il Bonus asilo nido, per aiutare le famiglie nella copertura delle spese per la frequenza dei nidi. L’importo massimo può arrivare fino a 3.600 euro all’anno, a seconda dell’ISEE, favorendo le famiglie con redditi più bassi e quelle con più figli. Dovrebbe aumentare anche il congedo parentale retribuito all’80%, che dovrebbe passare da 2 a 3 mesi.

Viene inoltre confermato il mantenimento della Carta “Dedicata a te”, con uno stanziamento di 500 milioni di euro per sostenere le famiglie in difficoltà economica. Queste iniziative si affiancano alle modifiche dell’Assegno Unico Universale, che diventa più favorevole per le famiglie numerose. Inoltre, la Legge di Bilancio 2025 conferma la riduzione del canone RAI, che rimane fissato a 70 euro annui, mantenendo il decremento introdotto nel 2024.

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Manovra 2025: bonus edilizi

Per quanto riguarda il settore edilizio, la Legge di Bilancio 2025 proroga alcune delle agevolazioni fiscali in vigore, come la detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie sulla prima casa, mentre per le seconde abitazioni la detrazione sarà pari al 36% e un limite massimo di spesa di 48.000 euro. Viene prorogato anche il bonus mobili, che consente una detrazione del 50% per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici in caso di ristrutturazioni, con un tetto di spesa di 5.000 euro per il 2025.

Prevista anche la revisione della rendita catastale per gli immobili che hanno beneficiato del Superbonus 110%. Infatti, la Legge di Bilancio 2025 conferma la necessità di aggiornare le rendite catastali per quegli immobili che hanno subito interventi di miglioramento energetico e strutturale.

Questo adeguamento, che rientra tra i controlli annunciati dal Ministero dell’Economia (MEF), potrebbe comportare un aumento della rendita catastale e, di conseguenza, un aumento delle imposte per i proprietari, come IMU e TARI e le imposte sulle compravendite (es. imposta di registro, ipotecaria, ecc.). In questo caso l’obiettivo è quello di riallineare il valore catastale alla nuova condizione dell’immobile, garantendo una maggiore equità nella tassazione.

Puoi approfondire l’argomento con questo articolo: Frodi fiscali e Superbonus 110%: come funziona la truffa sulla cessione del credito

Legge di Bilancio 2025 – Domande frequenti


Quando viene approvata la legge di bilancio 2025?

La legge di bilancio 2025 deve essere approvata entro il 31 dicembre 2024.

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Quali sono le novità sui bonus edilizi previste dalla legge di bilancio?

Viene confermato il bonus ristrutturazione al 50% per le prime case e al 36% per le seconde, oltre alla proroga del bonus mobili al 50%.

Cosa prevede la revisione sulle accise?

L’innalzamento delle accise sul diesel, che dovrebbero essere equiparate a quelle sulla benzina, è rinviato a un apposito decreto, con impegno a gestirlo senza impatti rilevanti nel breve termine.

Come cambia il congedo parentale nel 2025?

Il congedo parentale viene potenziato, includendo tre mesi retribuiti all’80% del salario per i lavoratori con figli piccoli.

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