Non badava a spese l’imprenditore di quarant’anni arrestato la scorsa settimana, e nel frattempo tornato in libertà, per il furto di energia attraverso le utenze dei tre supermercati che gestisce, con un ammanco complessivo ipotetico da capogiro che si aggira attorno ai 270.000 euro. Al momento di perquisire la sua abitazione nell’ambito dell’arresto, infatti, gli investigatori della Polizia hanno trovato una Ferrari modello Portofino nel garage, una supercar da oltre duecentomila euro di valore che i detective della Squadra Mobile della Questura hanno persino sequestrato. Si tratta di un provvedimento amministrativo adottato per una violazione del codice della strada inerente all’immatricolazione del veicolo, ma la disponibilità della vettura di lusso ha certamente destato i sospetti degli uomini del questore Fausto Vinci che a questo punto stanno compiendo le valutazioni del caso, alla luce della frode scoperta, tenendo conto che non si tratta dell’unica auto trovata nella disponibilità dell’uomo.
L’operazione risale a giovedì scorso, quando i poliziotti hanno compiuto un controllo congiunto nei supermercati gestiti dall’imprenditore insieme ai tecnici di E-distribuzione, la società del gruppo Enel. Sia nel punto vendita all’interno del centro commerciale Palazzo di Vetro in viale Nervi che nel market di via Pio VI in centro città, quest’ultimo aperto persino 24 ore su 24, gli accertatori del gestore della rete di distribuzione dell’energia elettrica hanno scoperto degli allacci artigianali che consentivano di aggirare il contatore, sottraendo energia a servizio degli esercizi commerciali, senza che questa venisse conteggiata nelle utenze dei negozi. In seguito alla scoperta lo stesso tipo di controllo è stato esteso anche al supermercato della stessa catena che l’imprenditore latinense gestisce a Roma, scoprendo che la stessa tecnica fraudolenta era stata applicata anche al punto vendita della capitale. Una stima di E-distribuzione ha permesso di quantificare in 270.000 euro l’energia consumata finora dalle attività del quarantenne, tenendo conto che solo nel capoluogo avrebbe sottratto 100.000 euro circa di pagamenti al gestore.
Inevitabile a questo punto che la Polizia possa valutare un illecito arricchimento per l’imprenditore, analizzando tutti i suoi investimenti, comprese le spese sostenute per permettersi la Ferrari sottoposta a sequestro amministrativo in attesa che il proprietario provveda a sanare la violazione rilevata durante la perquisizione.
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