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In quali regioni italiane si fanno più figli e in quali nascono meno bambini? Lo dice l’Istat #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –




22 Ottobre 2024

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16:31

La media di bimbi nati nel 2023 per donna è sempre più bassa, secondo i dati Istat, si parla di circa 1.20 pargoli. Le differenze, però, sono sostanziali tra nord e sud Italia, così le regioni tra disparità e pari meriti ricoprono 16 posizioni di una classifica, da quella in cui nascono più bambini a quella in cui ne nascono meno.

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Il nuovo report Istat, relativo ai dati del 2023 “Natalità e fecondità della popolazione residente – Anno 2023”, ha evidenziato che continua molto rapida, la tendenza degli italiani a fare sempre meno figli, con appena 186.613 primogeniti. Come ha spiegato a Fanpage.it la demografa Agnese Vitali, in un Paese in cui l’unico vero welfare per le famiglie sembrano essere i nonni, non ci sono bonus o agevolazioni che tengano per far fronte ad una denatalità imperante.

Seppur il trend delle nascite continui ad essere in calo, con una media italiana di 1.20 figli per donna di età compresa tra i 15 e i 49 anni, ben diverso dal lontano 1.44 figli per donna del 2010, rimangono lievi differenze tra il numero di bimbi nati a nord, al centro e nel sud Italia. Ma è netta la differenza tra il numero di bimbi che nascono nella regione con più nati, rispetto a quella con meno.

La classifica del numero medio di figli per donna da nord a sud Italia

È la provincia autonoma di Bolzano quella in cui nascono bimbi con nomi ben diversi da quelli più scelti dai genitori italiani e dove nascono, in generale, anche più bambini, si parla di 1.56 bimbi per donna. Seguita dal Trentino Alto Adige, dove ogni donna da al mondo mediamente 1.42 bambini. Qui, al contrario di quanto accade nel resto dello Stivale le donne in età fertile tendono ancora ad avere almeno due figli. Ad essersi accorti di questo strana inversione di rotta per un Paese che a breve vedrà nascere al massimo un figlio unico per famiglia, era stato anche il New York Times che, in un articolo dedicato aveva elencato una serie di motivazioni che permettono ai genitori che risiedono a Bolzano, ma in generale nell’Alto Adige di avere il numero di figli che desiderano:

  • agevolazioni per le famiglie diverse da bonus proposti una tantum
  • sconti su asili, prodotti per l’infanzia, alimenti, trasporti, bollette, dopo scuola e campi estivi
  • programmi validi di assistenza all’infanzia
  • centinaia di euro per ogni bimbo nato
  • presenza di servizi di Tagesmutter sul territorio: uomini o donne che dopo aver seguito uno specifico corso si occupano di dare vita ad un asilo nido tra le mura di casa.

Al terzo posto della classifica delle regioni in cui nascono più bambini mediamente per ogni donna fertile si trova la Sicilia, con 1.32 bimbi nati per donna, numero reso così alto soprattutto dalle donne straniere residenti nella regione. Al quarto posto un’altra regione del sud Italia, la Campania con una media di 1.29 di bambini nati per donna, subito dietro si incontrano a pari merito l’estremo nord e il profondo sud con la provincia autonoma di Trento e la Calabria che registrano una media di 1.28 nati per donna. La sesta regione è l’Emilia Romagna con 1.22 bimbi nati per donna, seguita da ben 3 regioni a pari merito con 1.21 nati per donna: Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. All’ottavo posto si trova solitaria la Puglia con 1.20 nati per donna. Liguria, Piemonte e Val d’Aosta si dividono il titolo di nona regione per numero di bimbi nati, con una media di 1.17. Al decimo posto ci sono le Marche con 1.16 bimbi nati per donna, all’undicesimo l’Abruzzo con 1.13 bimbi per donna e al dodicesimo la Toscana con 1.12 nati. Seguono Lazio e Molise, rispettivamente alla tredicesima e quattordicesima posizione con 1.11 e 1.10 nati. La Basilicata si trova invece alla quindicesima posizione e si salva così dall’ultimo posto con 1.08 nati.

Nuovi nati dal 2006 al 2023

Credits: Report Istat “Natalità e fecondità della popolazione residente – anno 2023”

È la Sardegna, infatti, a registrare il record in negativo di nascite, si parla di una media di 0.98 figli per donna, ciò significa che sono molte di più le famiglie che decidono di non avere figli, che quelle che di anno in anno tendono ad allargarsi. L’ultimo censimento della popolazione, avvenuto nel 2022 parlava già di 7703 nuovi nati, con un decremento di 529 pargoli, rispetto al 2021.

All’Unione Sarda, giornale locale, il docente di sociologia Marco Zurru già nel 2022, quando la regione dei quattro mori si classificava come ultima al mondo per il numero dei nati, spiegava questa tendenza come qualcosa di culturalmente radicato nella regione: “Se un tempo le donne sarde dovevano aspettare a convolare a nozze e ad avere dei figli, rispetto alle coetanee del Paese, per portare una ricca dote, oggi lo fanno perché prima devono studiare, affermarsi sul mondo del lavoro e spesso, una volta fatto, si scontrano con politiche e servizi che non permetterebbero loro di essere lavoratrici e mamme”.

La classifica delle regioni italiane in breve

Tutte le regioni italiane non se la vedono bene in quanto a numero di nati, la Sicilia è la regione in cui le donne tendono mediamente ad avere figli prima, la Sardegna, ultima in classifica, è la regione in cui si diventa mamme più tardi. Al Centro la denatalità è imperante con circa 1.12 bambini nati per ogni donna in età fertile, segue il nord con una media di 1.21 tra nord ovest e nord est, le isole con 1.23, ma il maggior numero di nati, invece, risiede nel sud Italia con 1.24 bimbi nati per donna. Ecco la classifica regione per regione:

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  1. Provincia autonoma di Bolzano
  2. Trentino Alto Adige
  3. Sicilia
  4. Campania
  5. Provincia autonoma di Trento, Calabria
  6. Emilia Romagna
  7. Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia
  8. Puglia
  9. Liguria, Piemonte, Val d’Aosta
  10. Marche
  11. Abruzzo
  12. Toscana
  13. Lazio
  14. Molise
  15. Basilicata
  16. Sardegna





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