Incentivi fiscali auto – Italia al primo posto in Europa”},{“type”:”html”,”content”:”
Secondo l’ultimo studio pubblicato dall’organizzazione non governativa Transport & Environment (T&E), nei cinque principali paesi dell’Unione Europea le auto aziendali a benzina e a gasolio beneficiano di esenzioni fiscali per 42 miliardi di euro l’anno: al primo posto c’è l’Italia, con 16 miliardi, seguita da Germania (13,7), Francia (6,4) e Polonia (6,1 miliardi).
Vantaggi importanti. Lo studio ha analizzato gli effetti dei benefici concessi alle auto aziendali, che si basano su quattro elementi: la minore tassazione dei benefit ai dipendenti, l’ammortamento del costo dei veicoli, le detrazioni IVA e le schede carburante. Nella fattispecie, spiega T&E, a un’azienda costa meno il leasing di un’auto con motore endotermico rispetto a un’elettrica: “Il noleggio di una Volkswagen Tiguan a benzina costa oltre 3 mila euro l’anno in meno rispetto a quello di una ID.4”. In altri Paesi come Regno Unito e Spagna, prosegue lo studio, i vantaggi fiscali per le auto aziendali endotermiche sono più bassi.
Le Suv sono le più avvantaggiate. All’interno dello studio viene analizzato il differenziale economico netto tra l’acquisto privato di un’auto (garantito dal corrispettivo aumento di stipendio) e la possibilità di utilizzare lo stesso veicolo come benefit concesso dal datore di lavoro. Se la media europea porta – nel secondo caso – a vantaggi fiscali di 8.900 euro, in Italia si arriva a un risparmio fiscale di 16.400 annui. Ecco perché, in media, le aziende immatricolano molte più Suv: “Dei 16 miliardi totali di esenzioni fiscali mappate nello studio per l’Italia, 5,8 miliardi sono destinati a sovvenzionare Suv. Rispetto ai 42 miliardi complessivi, quelli per le Suv ammontano a 15 miliardi”.
“Cambiare la normativa”. “Gli stati europei, ogni anno, sottraggono ai loro bilanci miliardi di euro per finanziare la mobilità inquinante”, spiega Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia. “Un ammanco che incentiva aziende e dipendenti all’utilizzo di auto fortemente emissive: una politica fiscale dannosa per il clima e socialmente iniqua”. Nella sua lettera di incarico ad Apostolos Tzitzikostas, candidato Commissario per i Trasporti sostenibili, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha chiesto esplicitamente lo studio di una proposta per rendere più sostenibili le flotte, mentre al candidato Commissario per il clima Wopke Hoekstra ha chiesto l’eliminazione progressiva dei sussidi alle auto termiche nelle flotte. “Molto può essere fatto, e in tempi brevi, anche a livello nazionale”, conclude Boraschi. “Già con la prossima legge di bilancio il governo Meloni può riformare la tassazione dell’auto per privilegiare tecnologie meno emissive e per porre fine a una distorsione evidente”.
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