La manovra fissa un tetto base all’ammontare delle spese detraibili, ma la stretta riguarderà solo chi ha un reddito superiore ai 75mila euro. È questa una delle principali novità contenute nei 144 articoli del ddl Bilancio che ieri è approdato a Montecitorio dopo essere passato al vaglio del Quirinale. Rispetto a quanto trapelato nei giorni scorsi dunque il “quoziente familiare” non sarà applicato a tutti i contribuenti, ma solo a quelli ad alto reddito.
Come funzioneranno le detrazioni
Il tetto che sarà possibile portare in detrazione è stato fissato a 14.000 euro se il reddito complessivo supera i 75.000 euro e a 8.000 euro per i redditi sopra i 100.000. Ma attenzione: in questi casi i figli diventano un fattore determinante per calcolare le spese ammesse in detrazione. L’importo base va infatti moltiplicato per un coefficiente in base alla composizione del nucleo familiare: 0,50 in assenza di figli, 0,70 se nel nucleo familiare è presente un figlio, 0,85 con due figli e 1 se nel nucleo familiare sono presenti più di due figli o uno con disabilità. Le spese sanitarie e quelle relative ai mutui per la casa sono escluse dal tetto della revisione delle detrazioni.
Gli esempi in concreto
Facciamo qualche esempio. Nel caso di un reddito pari a 78mila euro e nessun figlio, dovremo moltiplicare il tetto massimo (14.000 euro) per il coefficiente di 0,5: l’ammontare delle detrazioni sarà dunque di 7mila euro. Se nello stesso nucleo familiare ci fosse un figlio l’ammontare salirebbe a 9.800 euro, con due figli a 11.900 e con tre figli o più al limite massimo di 14mila. Oltre i 100mila euro di reddito la penalizzazione sarà più evidente: una coppia senza figli potrà detrarre “solo” 4.000 euro di spese, soglia che può arrivare fino a 8.000 per le famiglie più numerose. Va da sé che la nuova norma colpirà nello specifico quei contribuenti con reddito elevato che portano in detrazione spese piuttosto consistenti (magari in seguito a lavori edilizi).
Le detrazioni sul superbonus per il 2023 spalmate in 10 anni
A proposito di bonus edilizi, all’articolo 8 della legge di Bilancio è prevista anche la possibilità per chi ha usufruito del superbonus nel 2023 di ripartire la detrazione spettante in 10 anni anziché 4. L’opzione si potrà esercitare mediante una dichiarazione integrativa e farà sì che i contribuenti con una ‘capienza fiscale’ ridotta riescano a ‘scaricare’ l’importo per intero senza perdere parte della detrazione.
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