Si riparte da lì. Da quel 32,9 per cento ottenuto a giugno alle elezioni europee che ha fatto di Fratelli d’Italia “il primo partito in assoluto della provincia di Rimini”, e primo in 20 dei 27 comuni. I candidati di FdI alle regionali non hanno alcun dubbio: “Possiamo e dobbiamo ripetere quel risultato”. Anche se questa campagna elettorale “è cortissima” e la concorrenza è più che mai agguerrita, per FdI “la vittoria è alla portata. Dopo aver liberato l’Italia, vogliamo liberare anche l’Emilia Romagna dalla sinistra”.
Lo ripetono come un mantra i 4 candidati di FdI. Capolista è Nicola Marcello, consigliere comunale e coordinatore provinciale del partito. Con lui in lista ci sono Carlo Rufo Spina, avvocato e consigliere comunale, l’imprenditrice di Riccione Antonia Barnabè (che è stata consigliere comunale a Riccione fino al 2005) e Monia Amadei, avvocato e assessore a Novafeltria. “La nostra è un’ottima squadra – sottolinea la senatrice Domenica Spinelli – E Marcello è stato bravo a gestire il dibattito che si era acceso all’interno del partito sulle candidature”. Fin troppo chiaro il riferimento a Gioenzo Renzi. Marcello ringrazia e assicura che “ora batteremo palmo a palmo la provincia, per far conoscere il nostro programma e le nostre idee. Le ripetute alluvioni dimostrano che si deve fare di più e meglio per il dissesto idrogeologico”. Rimini, rispetto al resto la Romagna, “ha subito meno danni – riconosce Spina – grazie a grandi opere del passato come il deviatore del Marecchia e altre. Ma nel Dopoguerra non sono stati fatti più interventi importanti”.
Altro tema caldo è quello del turismo. “Negli ultimi anni – attacca la Barnabè – la sinistra nel territorio riminese ha distrutto il turismo con scelte e azioni scellerate”. E il discorso cade sull’aeroporto. “Rimini ha bisogno – riprende Spina – di uno scalo che funzioni”. Aeroporto e non solo, perché “siamo indietro con le infrastrutture. E la nuova Marecchiese è una priorità”, aggiunge Marcello. Che, da medico, non fa sconti ai Cau. “La rivoluzione dei Cau è stata un fallimento. La sanità in Emilia Romagna funziona grazie ai medici che lavorano ogni giorno con impegno. Nonostante la Regione governata da questa sinistra abbia burocratizzato e complicato la sanità”.
Il discorso vale anche per le imprese. “Le aziende chiedono risposte pronte: più sostegni, meno burocrazia”, dicono i candidati. Per Monia Amadei c’è un altro tasto dolente, “la sicurezza. Sarà uno temi su cui mi impegnerò di più”. Per i candidati ieri è arrivata la benedizione del viceministro Galeazzo Bignami: “Giorgia Meloni continua a guadagnare consensi. E noi vogliamo vincere queste regionali. Abbiamo puntato su candidati che hanno le competenze e la capacità per governare l’Emilia Romagna. Antonia Barnabè l’ho voluta io: viene da una famiglia storica della destra, rappresenta la presenza antica del nostro partito proiettata verso il futuro”.
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