«Risorse per turni più lunghi così si recuperano i ritardi» #finsubito prestito immediato

«Difficile aumentare le prestazioni e abbattere le liste di attesa se non c’è sufficiente personale. Servono risorse se vogliamo potenziare i turni».

Il dottor Giulio Argalia ad Ancona dirige il Sod Radiologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche ed è segretario nazionale del Sindacato Area Radiologica Snr. Conosce bene i problemi dell’uso delle apparecchiature di diagnostica per immagini che in Italia non sono poche, ma non sono utilizzate al massimo.

Ora però ci sarà un rinnovamento dei macchinari visto che se ne stanno acquistando 3.300 unità. Non consentirà un salto di qualità?

«Vero, stiamo ammodernando le apparecchiature, c’è un ricambio. Il Pnrr sta solo in parte affrontando il problema, con una iniezione di fondi di oltre un miliardo. Parliamo di mammografi, tac, risonanze, pet, scintigrafie, ecografi, per fare alcuni esempi. Le macchine nuove stanno arrivando e questo è un bene. Però il Pnrr non permette di assumere personale e di fare i lavori strutturali».

A cosa servono questo tipo di opere?

«Per installare una nuova tac o una risonanza, sono necessarie anche delle opere che richiedono fondi suppletivi. Ma le risorse del Pnrr sono destinate unicamente all’acquisto, non agli interventi di installazione che comunque richiedono tempo. In realtà però non è questo il vero nodo».

Qual è?

«Mancano i professionisti che facciano funzionare al massimo del loro potenziale questi macchinari. E vale anche per quelli esistenti. Quello degli operatori è il problema principale. A breve termine non si vedono soluzioni. E acquistare un’auto nuova fiammante, ma lasciarla in garage, o utilizzarla ogni tanto, è uno spreco. Poco personale e carenze di risorse per le strutture rischiano di vanificare gli sforzi. Questi macchinari rischiano di invecchiare con un utilizzo al 30-40 per cento. Tenga conto che in Italia abbiamo numericamente un numero molto alto di macchine, ma vecchie».

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