Bologna, 2 novembre 2024 – Scandalo per una foto diventata virale sui social: tre ragazze, a Bologna, hanno inscenato il rapimento di Aldo Moro mascherandosi per Halloween con tanto di bandiera delle Brigate Rosse e una finta pagina di giornale che riporta il titolo ‘Moro rapito’.
Le tre giovani, che hanno condiviso poi lo scatto su Instagram, sembrano appostate in via dei Bibiena (sullo sfondo della foto si vede il Teatro Comunale avvolto dai lavori), a pochissime centinaia di metri da piazzetta Marco Biagi e via Valdonica, dove il 19 marzo 2002 il giuslavorista venne ucciso dalle Nuove Brigate Rosse.
Sdegno, indignazioni e accuse forti sui social, in reazione alla foto diventata virale, che sta facendo il tam tam da telefono a telefono. Il primo a puntare il dito è Giulio Venturi, nipote di Biagi e consigliere comunale della Lega (candidato alle Regionali con il centrodestra): “Non c’è nulla di più disgustoso e irritante della foto che ho visto oggi sui social: tre ragazze in posa, due che sventolano la bandiera delle Brigate Rosse e un’altra al centro vestita da Aldo Moro. Ma ciò che mi lascia davvero sconvolto e profondamente offeso è che queste giovani, presumibilmente studentesse, si siano prestate a una simile pagliacciata a pochi passi dal luogo in cui mio zio è stato assassinato 23 anni fa. Un gesto insensibile, vile, di pessimo gusto e del tutto inaccettabile. Ogni estremismo, anche quello travestito da goliardia, va fermamente condannato: il terrorismo non è un gioco e non c’è assolutamente nulla da ridere”.
Sul caso anche il comitato ‘Una Bologna che cambia’: “Bologna è una città talmente inclusiva che viene permesso alla gente di giare e fare selfie, vedi quanto accaduto la notte di Halloween, con il drappo delle Br, simulando, anche se per gioco, il rapimento Moro. Ci auguriamo che la questura e soprattutto il primo cittadino Lepore prendano posizione su quanto accaduto e puniscano gli artefici di questo sconsiderato gesto. Ubcc vigilerà su questa vicenda”.
Poi la condanna di Siulp: “La scelta di rappresentare il rapimento dell’onorevole Aldo Moro, utilizzando simboli e bandiere delle Brigate Rosse, costituisce un gesto non solo offensivo ma anche pericoloso, che riapre ferite profonde nel nostro Paese e nella stessa città di Bologna, che ha pagato un prezzo altissimo nella sua lotta contro il terrorismo”, si legge in una nota del segretario provinciale del sindacato, Amedeo Landino. “La libertà di espressione e di opinione sono valori fondamentali della nostra società, ma non possono essere usati come alibi per offendere la memoria di quanti, come Aldo Moro e Marco Biagi, hanno pagato con la vita il loro impegno per lo Stato e per il bene comune”.
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