L’AQUILA – Paolucci su contributi affitti: “Il Governo taglia i fondi per le famiglie, la Regione resta zitta!” – “La Regione Abruzzo chieda al Governo Meloni di rifinanziare il fondo per il sostegno agli affitti azzerato lo scorso anno, al fine di sostenere gli abruzzesi che vivono situazioni di estrema precarietà economica oppure rinunci alle leggi mancia e trovi risorse per sostenere i nuclei più poveri.
I dati Istat sulla povertà e quelli del Sunia sulla morosità incolpevole in Abruzzo fotografano una situazione di grande difficoltà per le famiglie, il 10 per cento delle quali versa in situazioni precarie, così come la quasi totalità dei nuclei interessati dai provvedimenti di sfratto, il 90 per cento di 3.434 comminati, dice il Sunia, vive una situazione di morosità incolpevole, in pratica non ce la fa a pagare. Le risorse governative trasferite alle Regioni per emettere i bandi sono passate dai 4.418.822,06 euro del 2021 ai 6.249.476,91 euro nel 2022, anziché aumentarle, considerata la crisi e lo stato sociale della comunità, il Governo Meloni le ha cancellate a partire dal 2023.
In pratica oggi stiamo andando avanti solo attraverso le economie di spesa delle annualità pregresse e da oggi in poi le famiglie verranno lasciate sole, il tutto nel più assoluto silenzio da parte della Regione e, ovviamente, da parte del Governo” – così il capogruppo Pd Silvio Paolucci che annuncia un’interpellanza per conoscere le iniziative della Regione sul tema.
“Un abbandono e un silenzio simili sono inaccettabili. La Regione deve farsi promotrice di un’inversione di tendenza, non si possono lasciare decine di migliaia di persone senza sostegni e non possono essere lasciati in difficoltà nemmeno i Comuni che li erogavano – rimarca Paolucci – chiediamo a Marsilio di perorare questa causa con il Governo, affinché inserisca nella legge di bilancio le risorse per il rifinanziamento del Fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, al fine garantire il sostegno all’emergenza abitativa ai ceti meno abbienti.
Se ciò non fosse possibile, è indispensabile a nostro avviso mobilitare risorse regionali allo scopo, attraverso un fondo specifico per non lasciare nessuno indietro, cosa che chiederemo nell’interpellanza che sarà presentata nei prossimi giorni. Dopo i tanti tagli alle fasce deboli, dal reddito di cittadinanza a quelli sulla sanità, che addirittura spingono 200.000 persone abruzzesi a rinunciare alle cure, dalle riforme fiscali che non cambiano in meglio la vita delle fasce più deboli, arrivano altri tagli.
Un evento milionario o una legge Omnibus di meno, o, magari ad hoc per il ripristino del contributo, si possono tradurre in una maggiore presenza nelle vite reali degli abruzzesi, nel momento in cui siamo, è un “sacrificio” che vale.
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