LUCCA. Per tre medici, una caposala e quattro infermiere in servizio alla casa di cura Santa Zita è la fine di un incubo. Gli otto indagati erano stati rinviati a giudizio nell’ottobre 2023 dalla procura con l’accusa di omicidio colposo per colpa medica relativamente al decesso di Domenica Pieroni, 95 anni, commerciante del centro in pensione, morta al termine di un’odissea sanitaria con la causa del decesso indicata come «disfunzione multiorgano in stato septico».
La decisione del gup
Ieri mattina il giudice dell’udienza preliminare Alessandro Dal Torrione ha pronunciato una sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Claudio Giuntini, 67 anni, residente a Pisa, responsabile del reparto ortopedia della casa di cura, difeso dall’avvocato Paola Benvenuti di Pisa; Patrizia Adami, 68 anni, lucchese, responsabile dell’area di medicina che aveva eseguito una consulenza e visitato l’anziana e che è stata assistita dai legali Piva e Cozzani e Gianluca Franceschi, 65 anni, ortopedico lucchese che aveva visitato la pensionata. Prosciolti dall’accusa di omicidio colposo in concorso – oltre alla caposala della clinica Santa Zita, Cristina De Lillo, 52 anni, lucchese, difesa dall’avvocato Massimo Panzani – anche quattro infermiere della casa di cura che avevano assistito in vari periodi l’anziana: Eleonora Pucci, 31 anni, di Borgo a Mozzano, difesa dagli avvocati Emilio Soppelsa e Alessandra De Simoni; Michela Maffei, 31 anni, di Capannori; Doinita Marinescu, 53 anni, di Segromigno, assistita dal legale Ilenia Vettori e Paola De Ianni, 36 anni, di Pisa.
Il rinvio a giudizio
Il gup Dal Torrione ha invece rinviato a giudizio – udienza il 7 marzo 2025 di fronte al giudice Gianluca Massaro – Paola De Ianni per falso ideologico nell’esercizio della professione. Per l’accusa nella valutazione infermieristica al momento delle dimissioni avrebbe «attestato falsamente che l’anziana presentava cute integra per occultare le inadempienze del personale della clinica».
La vicenda
Secondo la ricostruzione della procura il decesso della commerciante in pensione – per insufficienza cardiorespiratoria – sarebbe stato causato dalle gravi ulcere da decubito e complicanze infettive polmonari avvenute a seguito di un’adeguata terapia per il trattamento del metabolismo transitorio cerebrale manifestatosi subito dopo il ricovero nella clinica privata che aumentava il rischio di decesso del 10%. L’anziana era stata ricoverata il 27 aprile 2022 nella casa di cura S. Zita per eseguire riabilitazione a seguito di una frattura di tibia e perone causata da una caduta. E l’esposto-denuncia – avvenuto dopo circa un mese di ricovero – era stato presentato in procura dal figlio di 63 anni il 7 luglio 2022 quattro giorni prima del decesso della madre. l
L.T.
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