L’Office of Gas and Electricity Markets (Ofgem), ente regolatore dello UK, ha approvato un finanziamento da 2,5 mld di Dollari per il nuovo cavo sottomarino tra Scozia e l’Inghilterra settentrionale.
Un cavo per l’eolico
L’Office of Gas and Electricity Markets (Ofgem), ente regolatore dello UK, ha approvato il finanziamento per il nuovo cavo sottomarino, tra la Scozia e l’Inghilterra del Nord. L’ha riportato la Reuters. Complessivamente, la linea di credito sarà di 2 mld di Sterline (2,5 mld di Dollari).
L’infrastruttura, come ha spiegato l’Ofgem nel comunicato ‘ufficiale’ del 15 Novembre sarà lunga 196 chilometri e trasporterà l’energia eolica attraverso il Mare del Nord. Nello specifico, il collegamento sarà il fulcro del progetto Eastern Green Link 1 (EGL1). Alla base della sua costruzione, il consorzio creato da Iberdrola, SP Energy Networks e National Grid Electricity Transmission.
La fase di sviluppo è quasi ultimata e l’inizio dei lavori di costruzione è previsto per il 2025. Il nuovo collegamento dovrebbe essere operativo dal 2029. Negli ultimi mesi, il Regno Unito ha programmato diversi interventi per ridurre la dipendenza dalle fonti fossili (per esempio la dismissione dell’utilizzo del carbone), valorizzando la transizione energetica.
Dettami tecnici del nuovo collegamento
Il collegamento tra Scozia e Inghilterra è solo uno dei 26 progetti ‘critici’ del programma Clean Power 2030, al centro dell’agenda politica di Londra. Di fatto, per il Regno Unito lo sfruttamento sistemico delle particolari condizioni climatiche ha costituito il volano per una maggiore autonomia energetica.
L’EGL1 è una superstrada elettrica ad alta tensione in corrente continua (HVDC) da due Gigawatt (GW). Costruita tra l’area di Torness nell’East Lothian, in Scozia, e Hawthorn Pit nella contea di Durham, in Inghilterra, è stata pensata per alimentare più di due milioni di case in tutta la Gran Bretagna.
Secondo l’Ofgem, inoltre, il suo pieno funzionamento porterebbe i consumatori a risparmiare più di 870 mln di Sterline in bolletta all’anno. Si potrà così ridurre la necessità di compensare i generatori eolici britannici a causa della mancanza di capacità di rete.
Le sfide e i lavori appaiono complessi. Al netto degli oneri finanziari, in effetti, il sistema elettrico britannico resterebbe ancora in larga parte obsoleto. Da qui, la necessità di intervenire sui ritardi delle connessioni dei nuovi impianti rispetto alla rete centrale.
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