Dal 2025, le caldaie a gas non saranno più incluse nell’ecobonus casa, con l’obiettivo di ridurre le emissioni. Le agevolazioni fiscali resteranno per impianti ibridi o a pompe di calore, più ecologici e sostenibili.
Dal 1° gennaio 2025, le caldaie a gas alimentate unicamente da combustibili fossili non saranno più incluse tra gli interventi ammessi all’ecobonus casa.
Questo è l’effetto di un emendamento presentato da parlamentari di maggioranza alla manovra in discussione al Parlamento. L’obiettivo è allinearsi alla direttiva europea “Case Green”, che vieta agevolazioni fiscali per gli impianti esclusivamente alimentati da gas, prevedendo la completa eliminazione di questa fonte di riscaldamento entro il 2040.
Cosa cambia per l’ecobonus
La legge di Bilancio 2025 proposta dal governo Meloni prevedeva una riduzione generale dell’ecobonus dal 65% al 50%, senza però dettagliare gli interventi ancora agevolabili. L’emendamento ora al vaglio chiarisce che gli incentivi saranno concessi solo per impianti ibridi, come quelli che combinano caldaie a gas con pompe di calore.
Invece, gli impianti a gas “unici”, ossia autonomi e non abbinati ad altre tecnologie, saranno esclusi dalle detrazioni.
Fino a dicembre 2024, sarà ancora possibile accedere all’aliquota del 65% per chi decide di sostituire una vecchia caldaia con un modello a condensazione, a patto che vengano installate anche termovalvole evolute. Dopo quella data, l’aliquota scenderà al 50%, e le caldaie alimentate unicamente da gas non saranno più incentivate.
La spinta verso le pompe di calore
Le pompe di calore rappresentano una soluzione centrale nella transizione energetica. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, questa tecnologia potrebbe ridurre le emissioni globali di CO₂ di almeno 500 milioni di tonnellate entro il 2030, pari alle emissioni annue dell’intero parco automobilistico europeo. In confronto, le caldaie tradizionali offrono un risparmio di emissioni limitato, non superiore all’11%.
Gli emendamenti propongono di adeguarsi pienamente alla direttiva europea per evitare sanzioni. In particolare, si eliminerebbero le agevolazioni per le caldaie autonome alimentate da combustibili fossili, come indicato dalla normativa UE. La proposta è sostenuta sia da parlamentari di Forza Italia e Fratelli d’Italia, sia da esponenti del Movimento 5 Stelle, suggerendo un consenso trasversale.
Cosa fare per non perdere gli incentivi
Chi sta considerando la sostituzione della propria caldaia dovrà agire in fretta per usufruire del 65% di detrazione fiscale, disponibile solo fino al 31 dicembre 2024. La misura favorisce l’installazione di caldaie a condensazione con dispositivi avanzati come le termovalvole, che regolano automaticamente la temperatura nelle singole stanze, ottimizzando i consumi.
Dal 2025, invece, sarà necessario valutare soluzioni ibride o completamente elettriche per continuare a beneficiare degli incentivi previsti dalla normativa.
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