Approvato una variazione al bilancio di previsione 2024. L’operazione con Cassa Depositi e Prestiti
Venezia – Un mutuo da 55 milioni di euro per finanziare il dragaggio del canale Malamocco-Marghera. Lo accenderà l’Autorità portuale del Mare Adriatico settentrionale, che nella giornata del 19 novembre ha approvato la variazione al bilancio di previsione 2024 e stabilito il numero massimo di autorizzazioni da rilasciare per la fornitura di servizi specialistici complementari ed accessori e per l’esercizio di operazioni portuali ai sensi dell’art. 16 della legge 84/94 nel porto di Venezia e Chioggia. Le decisioni sono state assunte dal Comitato di gestione dell’Adsp, presenti il presidente, Fulvio Lino Di Blasio, il segretario generale, Antonella Scardino, il direttore marittimo del Veneto, Filippo Marini, la rappresentante della Regione, Maria Rosaria Anna Campitelli, il rappresentante della Città metropolitana di Venezia, Dennis Wellington, e il Collegio dei Revisori dei Conti.
L’Autorità portuale evidenzia che “dopo aver ricevuto il parere favorevole del Collegio dei revisori, sono state introdotte variazioni in entrata per 55,2 milioni a maggiori entrate e, in misura prevalente, a operazioni finanziarie di medio e lungo periodo”. In particolare, l’Autorità portuale “intende stipulare un mutuo chirografario pari a 55 milioni con Cassa Depositi e Prestiti per far fronte agli interventi di escavo manutentivo del canale Malamocco-Marghera – rientrante tra le opere di cui al “Fondo per le infrastrutture portuali” – con l’obiettivo ultimo di aumentare l’accessibilità al Porto veneziano”.
L’Authority, in attesa di percepire fondi pubblici destinati all’opera, aveva già previsto di autofinanziare l’intervento ottimizzando i propri flussi finanziari; tuttavia, spiega ancora la nota, “a mero titolo precauzionale, nel caso in cui sorgessero delle tensioni finanziarie nel corso della realizzazione, l’equilibrio di bilancio sarebbe garantito dal finanziamento Cdp”.
Nel corso della riunione è stata approvata anche la determinazione, per il 2025, del numero massimo di autorizzazioni da rilasciarsi per la fornitura di servizi specialistici, complementari e accessori – ovvero prestazioni specialistiche rese su richiesta di soggetti autorizzati allo svolgimento delle operazioni portuali – e per l’esercizio di operazioni portuali alle imprese portuali concessionarie (ovvero i terminal) e le imprese portuali non concessionarie (ovvero quei soggetti non titolari di concessione, ma autorizzati a svolgere operazioni portuali in appalto presso i terminal). La situazione al porto di Venezia, spiega l’Adsp, “rimane invariata, salvo per l’autorizzazione a fornire servizi specialistici, complementari ed accessori relativi al trasporto di rinfuse pulverulente con autocarri telonati da sottobordo a magazzino/piazzale aumentati da 7 a 10 per far fronte al previsto aumento di domanda da parte dei terminal. Invariata invece al Porto di Chioggia la situazione rispetto al 2024”.
Tra gli altri punti all’ordine del giorno, è stato recepito l’adeguamento dei trattamenti economici al contratto nazionale dei portuali appena rinnovato. Rilasciate, inoltre, 7 concessioni demaniali infraquadriennali ex art. 36 Cod. Nav per garantire continuità operativa ai concessionari. “Con il recepimento unanime, da parte del Comitato di gestione, del Ccnl. 2024-2026, siglato da Assoporti e organizzazioni sindacali nazionali il 18 novembre 2024, Adsp potrà garantire ai propri dipendenti alcune migliorie in termini di retribuzione e di welfare aziendale, già a partire dal mese corrente“, dichiara il presidente Di Blasio.
Nella foto: Fulvio Lino Di Blasio
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