I romagnoli sono stati protagonisti di un inizio di campionato graduale, ma ora sembrano aver trovato il proprio ritmo. Il rendimento e i numeri.
Era l’ultimo decennio del 1800 quando venne brevettato il primo motore a diesel. “Sei un diesel”: espressione che si è adottata nel tempo per rivolgersi a qualcuno o a qualcosa che impiega del tempo prima di iniziare un’attività a pieno ritmo. Ed espressione da associare al Rimini di Antonio Buscè. Ma vediamo perché.
Si è quasi giunti al fatidico giro di boa: 15 le gare disputate fin qui e un posto a metà classifica a quota 21 punti. Nelle prime quattro giornate, il club romagnolo ha collezionato soli 2 punti, poi il motore si è scaldato e la macchina ha iniziato a funzionare a pieno regime. Direzione? I playoff.
Dopo un avvio che non ha di certo nascosto qualche insidia, il Rimini si è rimesso in carreggiata, centrando tre vittorie consecutive: prima con il Milan Futuro (1-0), poi in trasferta con il Perugia (1-4) e l’Ascoli (0-1). Eppure, una volta che la macchina risultava essere ben rodata, ecco che lo scorso 4 ottobre si è registrato un intoppo: vittoria di misura inflitta dalla SPAL e da lì un periodo di soli pareggi, tre consecutivi.
E dopo i sintomi della ‘pareggite’, i romagnoli sono tornati a vincere con il Legnago per 1-0. Pronti a riprendere il proprio cammino, di nuovo una sconfitta, questa volta in trasferta con il Gubbio (1-0) e un pareggio nel turno casalingo con la Torres (1-1). Ma, nell’ultima giornata, i biancorossi non hanno fatto sconti al Sestri Levante: sono state tre le firme totali siglate ai liguri.
Dati a confronto e marcatori
Se si dovesse osservare il rendimento dal punto di vista dei gol effettuati e delle reti subite, il dato non è particolarmente distante dal Pescara, la capolista del Girone B con 33 punti. La squadra guidata da Silvio Baldini è andata a segno 19 volte, concedendo l’inviolabilità dei pali per 9, il Rimini, invece, ne ha totalizzato uno meno, quindi 18, e ne ha subiti 13.
Si contano nove marcatori nella graduatoria interna del club: Cernigoi al primo post con 4 gol, seguito a pari merito da Garetto e Parigi con 3 gol ciascuno, infine Ubaldi e Longobardi a quota 2. Questo il podio attuale.
Rimini, ci vuole il cuore
“Ci può mancare tutto, ma mai il cuore. Non so cosa potrà succedere alla fine, ma non dovete perdere il cuore, anche nelle difficoltà”, così Buscè aveva motivato i suoi ragazzi al termine della sfida contro la Torres. Un pensiero che il tecnico ha voluto rivolgere alla squadra consapevole del viaggio altalenante condotto fin qui. E seppur le difficoltà riscontrate lungo il percorso, la richiesta è quella di scendere in campo con il cuore, con la passione e la grinta di chi ha un obiettivo, personale, ma soprattutto collettivo.
Ora, dopo il successo in trasferta nell’ultimo appuntamento, i romagnoli ospiteranno, allo Stadio Romeo Neri, la Vis Pesaro, tre scalini sopra di loro. Il motore è ormai caldo, la strada da percorrere è lunga e la meta ancora più distante, ma il Rimini ha tutte le carte in regola per dimostrare di essere inarrestabile. Cesare Cremonini cantava: “E per quanta strada ancora c’è da fare, amerai il finale”, ma quale sarà l’epilogo del club?
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