E’ quasi fermo il mercato europeo
dell’auto. Nel mese di ottobre sono state immatricolate
nell’Europa Occidentale (Ue+Efta+Uk) – secondo i dati dell’Acea,
l’associazione dei costruttori europei – 1.041.672 vetture con
un incremento dello 0,1% rispetto allo stesso mese del 2023.
Dall’inizio dell’anno le immatricolazioni sono 10.821.299, con
un segno positivo dello 0,9% sull’analogo periodo dell’anno
scorso.
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Stellantis ha immatricolato nel mese di ottobre in Europa
150.346 auto, il 16,7% in meno dello stesso mese del 2023, con
una quota di mercato del 14,4% contro il 17,4% di un anno fa. Da
inizio anno il gruppo ha venduto 1.700.846 vetture, con un calo
del 7,1% e una quota di mercato che passa dal 17,1 al 15,7%.
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Il mercato dell’auto dell’Europa Occidentale è ancora
decisamente lontano dai livelli ante-crisi. Il 2024 mostra un
andamento altalenante dovuto anche a un tentativo di ripresa
della quota delle auto elettriche, che era in ridimensionamento
per effetto della fine degli incentivi nel principale mercato
dell’area, cioè in Germania, e per altri motivi di minore
rilievo. E’ il commento del Centro Studi Promotor ai dati sulle
immatricolazioni dell’Acea. D’altra parte, sempre negli ultimi
mesi – spiega – si sta manifestando un forte interesse per le
auto ibride plug-in (Phev) che proprio in ottobre hanno fatto
registrare in Germania un incremento del 18,2% su ottobre 2023 e
una quota dell’8,3%. Secondo André Schmidt, presidente di Vdik
(associazione tedesca dei produttori internazionali di
automobili), “un numero maggiore di ibridi plug-in di nuova
immatricolazione può dare un notevole contributo alla riduzione
delle emissioni di CO2 rispetto ai motori a combustione
tradizionale perché gli utenti di modelli ibridi plug-in possono
già percorrere distanze importanti in modalità esclusivamente
elettrica”. “L’ibrido plug-in – afferma Gian Primo Quagliano,
presidente del Centro Studi Promotor – può anche consentire
risparmi importanti sui consumi e superare il timore degli
utilizzatori di auto elettriche di rimanere senza energia per
l’insufficiente disponibilità di punti di rifornimento. E ciò in
quanto l’ibrido plug-in funziona con un motore tradizionale a
benzina o diesel e con un motore elettrico alimentato con
l’energia recuperata in decelerazione e con l’energia elettrica
immessa dall’esterno con la spina. L’ibrido plug-in al momento
non può essere considerato un sostituto dell’auto elettrica, ma
può essere di grande aiuto per la transizione
energetica”.
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