Scopri come ottenere un incentivo statale per il riscaldamento domestico: una sorpresa economica già sfruttata da molti.
L’inverno è un periodo in cui i costi dell’energia salgono e l’attenzione all’ambiente che cresce, molte famiglie si trovano a dover ripensare al modo in cui riscaldano le proprie case. Bisogna farlo in modo intelligente e sostenibile.
Pensiamo ai termosifoni: ci hanno cambiato la vita, ma consumano gas, una risorsa non rinnovabile e cara. Usarli senza pensarci troppo può pesare sul portafoglio e sull’ambiente. Per questo sempre più persone cercano alternative che offrano calore, ma che siano anche più rispettose dell’ambiente.
Una delle soluzioni più popolari è rappresentata dalle stufe a pellet. Il pellet, ottenuto dagli scarti del legno, viene usato per alimentare queste stufe e offre un calore accogliente senza dover spendere una fortuna. È una scelta che riduce i consumi di gas e migliora l’efficienza energetica della casa.
Le stufe a pellet non sostituiscono del tutto i sistemi tradizionali, ma affiancandoli garantiscono un bel risparmio. Lo Stato ha deciso di premiare chi sceglie questa opzione con vari incentivi, rendendo ancora più vantaggiosa l’adozione di queste soluzioni ecologiche.
Soluzioni per chi sceglie il riscaldamento ecosostenibile
Il bonus stufa a pellet 2024 non è un singolo incentivo, ma fa parte di un pacchetto di aiuti pensati per migliorare l’efficienza energetica delle case. Ad esempio, chi installa una stufa a pellet nell’ambito di lavori di ristrutturazione straordinaria può usufruire del bonus ristrutturazione, che consente di detrarre il 50% della spesa.
Se invece non ci sono lavori di ristrutturazione, si può approfittare dell’Ecobonus, che offre detrazioni tra il 50% e il 65%, a seconda del modello di stufa scelto.
Tutte le tipologie di bonus per l’acquisto di stufe a pellet
Un’altra opzione interessante è il conto termico. Chi decide di installare una stufa a pellet senza dover fare interventi complessi può ottenere un contributo fino al 65% della spesa, versato direttamente tramite bonifico. Se l’importo è sotto i 5000 euro, il rimborso arriva in poco tempo, rendendo l’investimento ancora più conveniente.
Per chi ha in programma lavori più impegnativi, c’è, invece il Superbonus. L’installazione di una stufa a pellet può essere inclusa, ma solo se fa parte di interventi più ampi. Le regole dal 2024 sono diventate più rigide e le detrazioni vanno dal 65% al 70%, ma il risparmio è comunque interessante. Infine, il bonus mobili permette di detrarre il 50% della spesa per l’acquisto di una stufa, se questa fa parte di un progetto di ristrutturazione. E, per chi usa il pellet, c’è anche l’aliquota IVA ridotta al 10%, un piccolo aiuto che però fa una grande differenza sul lungo periodo.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui