“Abbiamo organizzato le assise nazionali per mettere a sistema le varie energie del Paese e il sistema dei Confidi – ha aggiunto Bruscino – rappresentiamo un asset strategico e siamo un ‘ponte’ tra le aziende e l’approvvigionamento di credito. Oggi occorre raccontare con forza a tutte le imprese che sono in difficoltà che esistono strumenti per superare i problemi”.
E cambiamenti normativi sono in arrivo. Silvio d’Amico, dirigente Ufficio II, Direzione Generale V, Dipartimento del Tesoro-MEF, ha affermato, infatti, che nel “nel disegno di legge di bilancio è prevista la revisione del fondo antiusura, strumento valido e attuale ma che ha bisogno di un ‘tagliando’ considerate i cambiamenti delle regole del mondo bancario e finanziario”. La riforma dovrebbe essere approvata entro la fine dell’anno. “Rimettiamo in campo il mondo dei confidi che è un asset importante del sistema. L’articolo 15 della legge 108/96 viene modificato nel senso che viene data la garanzia dello Stato sui finanziamenti dei Confidi; quindi le banche non dovranno accantonare patrimonio a fronte di finanziamenti per le imprese a rischio”.
Il fondo di prevenzione contro l’usura ha consentito finora di garantire finanziamenti per un importo complessivo di oltre due miliardi di euro, è stato sottolineato nell’incontro. Sul territorio nazionale sono attivi 112 confidi che gestiscono le risorse economiche. I contributi attualmente disponibili ammontano a 475 milioni. Tredici sono i confidi autorizzati che dalla fine del 2021 hanno effettuato 259 operazioni di ‘credito diretto’.
Giuseppe Nargi, presidente della Commissione Regionale dell’ABI, ha sottolineato che “c’è la disponibilità di fondi, rivolgersi ai confidi è fondamentale. Le banche da sempre svolgono un ruolo decisivo perché il tessuto economico sano e legale possa proliferare. Occorre che attori, strumenti e processi siano più conosciuti. Poi c’è un’area grigia, che è quella del sovraindebitamento, che va gestita prima che possa sfociare in una situazione non più rimediabile”.
Il presidente di Assoconfidi, Gianmarco Dotta, ha evidenziato che “i confidi possono essere utilissimi per accedere ai fondi e per aiutare gli imprenditori che purtroppo si trovano in una situazione di difficoltà, che le banche non riescono a capire e che in quel momento scelgono strade che non vanno bene. Siamo qui per aiutarli. Il cambio della legge sull’usura servirà tantissimo”.
Andrea Prete, presidente di Unioncamere, ha sostenuto “la necessità di puntare ‘sulla prevenzione del fenomeno’. Il sistema camerale svolge la sua parte e i confidi sono uno strumento fondamentale. Noi siamo attori nella composizione negoziata della crisi d’impresa, nuovo strumento, che la legge ha varato”.
Secondo Eraldo Turi (presidente dell’Ordine dei Dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli) “la sinergia tra Confidi e professionisti può diventare il motore di un rilancio economico sostenibile, favorendo la crescita delle piccole e medie imprese e il rafforzamento del tessuto produttivo del Paese. I commercialisti assistono gli imprenditori nella predisposizione della documentazione necessaria, nella valutazione della sostenibilità finanziaria dei progetti, informando sulle opportunità dei Fondi di garanzia che rappresentano una barriera efficace contro il rischio di ricorrere a forme di credito illecito”.
Per Ottavio Lucarelli, numero uno dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, “attraverso un’informazione chiara, approfondita e accessibile, è possibile sensibilizzare gli imprenditori sul ruolo dei Confidi e sulle opportunità offerte dai Fondi di garanzia, che rappresentano una risorsa essenziale per favorire l’accesso al credito, soprattutto in momenti di difficoltà economica”.
A margine dell’incontro l’assessore comunale Chiara Marciani ha sottolineato il ruolo e l’importanza dell’educazione finanziaria.
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