Cosa succede quando una città diventa una delle mete preferite del turismo? Negli ultimi anni boom e record sono le parole più usate nel racconto di Napoli. Una narrazione positiva, che ha portato a nuova linfa per alcuni quartieri. Ma ci sono anche altri effetti: il cosiddetto overtourism, il sovraffollamento turistico. A partire dal tema della casa.
“Nel mio palazzo, un piccolo condominio di sette appartamenti, negli ultimi anni tre di questi – che un tempo erano abitati da nostri vicini – adesso sono bed & breakfast o case vacanza. I miei proprietari vogliono ristrutturare l’appartamento e raddoppiare il canone: questo vuol dire doversene andare”, spiega Antonio Del Castello, un insegnante residente del centro.
A Napoli sono 10.760 gli appartamenti in affitto su piattaforme dedicate al turismo: il 90% nel centro storico, patrimonio Unesco. Nel 2015 erano poco più di mille.
“Chi sfratta”, spiega Martina Locorotondo, attivista di SET e ricercatrice in Studi Urbani, “molto spesso non è un piccolo proprietario che caccia il residente e apre un bed & breakfast per pagarsi le bollette. Ma si tratta in gran parte di multiproprietari”.
Meno case, meno offerta. E il prezzo delle locazioni continua ad aumentare. Oggi per fittare una casa a Napoli sono necessari circa 15 euro a metro quadro, +15% rispetto a un anno fa.
“Un problema ancora più grave in una città povera come Napoli in cui gli stipendi sono bassi, e quindi è difficile pagare un affitto che cresce a dismisura. Ci sono zone del centro storico in cui l’affitto è arrivato a superare il 60% del reddito medio percepito”, evidenzia ancora Locorotondo.
La conferma arriva dalla testimonianza di Del Castello: “Sto cercando una soluzione alternativa da 8 mesi, ma è impossibile trovare una quadratura analoga ad un affitto sostenibile. Anche se si è un insegnante a tempo indeterminato”
A Barcellona negli ultimi anni non sono state più rilasciate licenze nel centro città. A Firenze il Comune punta a fermare i nuovi affitti brevi nell’area Unesco. E a Napoli?
“Abbiamo aderito a una proposta di regolamentazione gli affitti brevi, e portato avanti un documento di proposta al governo a partire da una legge nazionale che finanzi l’edilizia residenziale pubblica”, spiega Laura Lieto, vicesindaca di Napoli con delega alle Politiche della Casa.
Sarà sufficiente? Per il prossimo anno si prevedono circa 18 milioni di turisti solo nel capoluogo.
“Proponiamo lo stop immediato all’apertura di nuovi b&b nel centro storico, che ha già superato qualsiasi soglia di abitabilità”, conclude Locorotondo. “E chiediamo limiti quartiere per quartiere su quanti posti letto possano essere dedicati attività ricettiva”.
E così molti residenti sono costretti a lasciare la città: nell’ultimo anno un napoletano su 4 che ha comprato casa lo ha fatto nell’hinterland. Spesso non si lascia solo la casa, ma le proprie radici, una rete di conoscenze e un senso di comunità.
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