Benché gli obiettivi dichiarati del D.L. n.
69/2024 (Decreto Salva Casa), convertito in Legge n.
105/2024, siano quelli di semplificare e accelerare le
procedure di regolarizzazione delle difformità edilizie, al fine di
agevolare le compravendite e le trasformazioni immobiliari, è
chiara a tutti la necessità di chiarimenti che possano indirizzare
il lavoro dei tecnici della P.A. e dei liberi professionisti.
Vademecum Salva Casa in arrivo dal MIT
Sull’argomento è tornato il Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti Matteo Salvini durante l’Assemblea annuale
dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI).
“Arriverà entro novembre – conferma il Ministro Salvini
– tanti sindaci l’hanno chiesto e ci sta lavorando il
legislativo del Ministero, una sorta di mini manuale di
accompagnamento per non lasciare gli uffici tecnici comunali e i
sindaci in balia della discrezionalità su come applicare il Salva
Casa, su quali interventi andare a sanare e regolarizzare, in
cambio di quali cifre richieste”.
“Arriverà il prontuario per l’uso – continua il
Ministro delle Infrastrutture – ma tenete presente che il Salva
Casa non è un condono. Parlavo coi responsabili del Comune di Roma,
siamo l’unico paese occidentale dove ad oggi sono aperti tre
condoni edilizi. Il solo Comune di Roma ha 170.000 pratiche
giacenti e riescono a lavorarne 6.000 all’anno. Alcune di queste
sono risalenti a metà degli anni 80. Pensiamo anche all’introito
per le casse comunali, fatta una media di 3 o 4.000 euro per
intervento, di quante leggi di bilancio e di quanti esercizi di
bilancio per i comuni potrebbero essere portati a casa”.
“Conto che con questa interpretazione autentica del
Ministero – conclude Salvini – il Salva Casa possa essere
messo a terra sulle grondaie, sui sottotetti, sulle verande, sui
gradini, sui caminetti, su tutto quello che è interno e non va a
incidere su aspetti che ovviamente non possono competere al mio
Ministero”.
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