«Questo bando rappresenta un passo avanti importante per impegnare le risorse ed evitare di perderle, dando risposte immediate alle aziende in ogni caso se questi finanziamenti non dovessero bastare chiederemo alla Regione un impegno per integrarli sino alla copertura degli importi previsti nel bando». È la valutazione di Coldiretti Sardegna sul bando da 5 milioni euro aperto dalla Regione per affrontare l’emergenza siccità che ha colpito l’Isola tra novembre 2023 e giugno 2024, con riferimento alle aziende zootecniche sarde possono finalmente accedere ai rimborsi per le spese sostenute nella gestione emergenziale del bestiame. Come spiega Coldiretti in un comunicato stampa, «le risorse messe in campo sono destinate alle aziende zootecniche situate nei Comuni che hanno dichiarato lo stato di calamità e che sono stati inseriti nell’elenco allegato alla delibera di Giunta che ha previsto l’intervento lo scorso 11 settembre 2024».
I requisiti – Per accedere al contributo le imprese devono dimostrare di aver sostenuto spese per l’acquisto di foraggi, mangimi e alimenti per il bestiame tra il primo gennaio e il 30 settembre 2024. Gli importi dei rimborsi sono calcolati sulla base delle fatture di acquisto e della consistenza aziendale registrata al 30 settembre 2024 (Banca Dati Nazionale).
De Minimis – L’aiuto, spiega ancora Coldiretti, «verrà erogato in regime de minimis con un importo massimo erogabile per ogni azienda di 25.000 euro nell’ultimo triennio». Per i bovini e bufalini sono previsti 100 euro per capo adulto, per gli equidi 100 per capo adulto e per i suini 20 euro a capo adulto. «La presentazione delle domande deve essere inviata tramite il portale dedicato di Laore Sardegna e che sarà attivato nei prossimi giorni. La scadenza per la presentazione», sottolinea ancora l’associazione, «è fissata al 23 dicembre 2024, alle ore 12. Per semplificare l’iter, i dati richiesti saranno autocertificati, senza necessità di allegare documentazione. Coldiretti metterà a disposizione il supporto necessario tramite i suoi uffici territoriali».
(Unioneonline)
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