La legge di bilancio 2025 punta ad aumentare gli importi dei fringe benefit (2 mila euro per chi ha figli a carico e mille per gli altri) per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri
La legge di bilancio 2025 punta ad aumentare gli importi dei fringe benefit (portati a 2 mila euro per i lavoratori con figli a carico e a mille euro per tutti gli altri nella precedente manovra) per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri. È questa una delle novità emerse tra le misure illustrate in una nota del ministero dell’Economia e delle finanze a seguito del Consiglio dei ministri. Inoltre, è confermata anche per il triennio dal 2025 al 2027 la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività ai lavoratori.
Cosa sono i fringe benefit
I fringe benefit sono una misura di welfare aziendale che le imprese possono decidere di fornire ai propri dipendenti per sostenere diverse tipologie di spesa. Di fatto, sono voucher attraverso cui è possibile pagare, ad esempio, trasporti pubblici, servizi ma anche beni materiali convenzionati. Nell’ultimo anno, inoltre, il loro utilizzo è stato ampliato anche al saldo delle bollette domestiche. Nel caso in cui l’azienda decida di erogarli, sono solo i lavoratori dipendenti e assimilati ad averne diritto e rimangono, quindi, esclusi lavoratori autonomi. Non ci sono, invece, distinzioni tra gli impiegati pubblici e quelli privati.
Come ottenerli e gli importi
Nelle modalità in cui sono regolamentati al momento, non c’è un modo per fare domanda per ottenere i fringe benefit ma è il datore di lavoro ad assegnarli e a scegliere come farlo: può trattarsi di una piattaforma web di welfare oppure di carte che erogano i voucher. Il viceministro Maurizio Leo, nella conferenza stampa sulla manovra, ha dichiarato che dovrebbe rimanere «confermato l’innalzamento a mille euro della soglia di non imponibilità per i fringe benefit ai dipendenti, con incremento a 2 mila euro in presenza di figli a carico».Â
Pagare le bolletteÂ
Per quanto riguarda le utenze di luce, gas ed energia elettrica, il dipendente – per poter utilizzare i fringe benefit – deve dimostrare che quelle bollette riguardano immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti, «sulla base di un titolo idoneo — spiega l’Agenzia delle Entrate —, dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari, a prescindere che negli stessi abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio, a condizione che ne sostengano effettivamente le relative spese». Lo stesso sistema è valido per chi vive in un condominio, con l’aggiunta di un’autocertificazione di avvenuto pagamento. Chi è in affitto, invece, dovrà dimostrare con il contratto di locazione che, nonostante le bollette siano intestate al proprietario, la spesa la sostiene il locatario.
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