Si gioca in un’atmosfera surreale al Palacalafiore di Reggio Calabria l’undicesima di serie B, ultima gara d’andata tra Redel Viola e Virtus Matera. Spalti del palazzetto reggino svuotati da una sentenza del giudice sportivo sui fatti del derby dello Stretto ancora non digerita.
Il presidente neroarancio Laganà cammina pensieroso tra i seggiolini vuoto: è la persona che più di tutti ancora soffre dell’ingiustizia subita, non l’ha mandata giù e lo dice chiaro e tondo con un cartellone che recita così:
“Squalificateci, perché la Viola non soltanto è contro il razzismo, ma è anche contro:
- la violenza di genere
- l’omofobia
- la violenza sui minori
- il bullismo
- i genocidi
- la guerra
Viva la Viola, viva la Pace”
Ivanaj torna in campo e in quintetto grazie allo sconto della squalifica, la palla a due dà il via alla gara per la prima volta quest’anno senza l’urlo del Palacalafiore.
Ed è “peggio” di un campo neutro, sembra di assistere ad un’amichevole. Fattore casa quindi azzerato, e i neroarancio partono lenti e compassati. Ne approfittano gli ospiti di Matera (finora sempre sconfitti in trasferta) che partono meglio con la coppia Airaghi–Bagdonavicius ad imporre il primo break.
Coach Cadeo chiama timeout e fa partire il pressing che impone il contro break dei neroarancio e ribalta il punteggio. Matera perde in un attimo il controllo della partita, Simonetti dalla panchina contribuisce a costruire il primo allungo del match e la Viola chiude sul 26-17.
Matera non rientrerà più in controllo del match, da ora in poi sarà la Viola a gestire punteggio e ritmi di gioco. Rubinetti per gli ospiti “assente” ingiustificato, impreciso con non mai al tiro e nelle scelte offensive, che fanno perdere palloni su palloni ai materani.
Nel secondo quarto con la regia del giovane Bangu la musica non cambia, Paulinus e Simonetti pungono da tre; gli ospiti sono totalmente spenti in attacco e non riescono a incidere, Airaghi e Bagdonavicius non bastano: la Viola va sul +15 (41-24).
Rubinetti ne mette due di fila e riporta i suoi sul meno nove, ma è solo un attimo di distrazione: controbreak neroarancio e si chiude sul 54-41.
È una Viola schiacciasassi quella che gioca stasera senza il suo pubblico, anche se un piccolo gruppo rappresenta il popolo neroarancio fuori dai cancelli: guardano la diretta sui social e intanto tifano e urlano “Viola”, sperando di essere sentiti dai propri beniamini all’interno del palazzetto.
Matera rientra dal riposo lungo e Cioppa in regia accelera, ragiona, le prova tutte ma il divario tra le due squadre è evidente e i lucani non riescono ad accorciare. Uchenna Ani vive un terzo quarto di esaltazione pura e infila due bombe che portano i padroni di casa sul momentaneo +18 (66-48).
Il capitano lucano De Mola trova la bomba e gli risponde subito il solito Simonetti, stasera in gran spolvero. Ani è incontenibile e a pochi secondi dallo scadere segna la bomba che chiude il terzo quarto sull’84-60. Zanetti ha un moto d’orgoglio e ne segna due fila con un recupero importante, Rubinetti ci prova ma non entra mai in partita.
La partita scorre senza ulteriori scossoni con Paulinus in evidenza, nei nerorancio entrano anche i giovani Sgarlato, Mazza e Nicolò (a segno dalla lunetta).
Finisce 107-93 e i reggini chiudono imbattuti il girone d’andata.
L’amaro in bocca di una punizione abnorme subita ingiustamente rischia di mettere in secondo piano il lavoro di una società e di un gruppo che stanno riportando il basket nei cuori di tantissimi reggini.
Ma i risultati sono lì a testimoniarlo: la Redel Viola, con o senza il suo pubblico, quest’anno è la squadra da battere.
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