In Emilia i nerazzurri si dimostrano più forti e il 3-1 finale vale 24 ore in testa alla classifica con l’Inter, in attesa del Napoli. L’Atalanta sale a 34 reti in 13 gare: dal 1994/95 (dai tre punti) chi ha segnato tanto è arrivato primo o secondo (sei volte su sette)
Luogo e contesto
23.11.2024: Parma-Atalanta 1-3 Uscire dall’autostrada e arrivare al Tardini è un’impresa perché c’è uno schieramento di forze dell’ordine che ricorda gli anni bui del tifo. Eppure la trasferta è vietata ai non tesserati. Allo stadio il prepartita sembra il Festivalbar: la marcetta dell’inno del Parma (ricordate quello di Magrin…), la marcia dell’Aida all’ingresso in campo delle squadre, l’inno della serie A. Meno male che poi si gioca.
Per il resto – le regole per i tifosi in trasferta, l’inno del Parma e la marcia trionfale dell’Aida – c’è Wikipedia.
La partita
Vittoria di sostanza, dell’autostima I rischi erano mille volte più dei vantaggi, ma questa Atalanta – per almeno un giorno prima in classifica con l’Inter – è forte. Lo è non solo quando va a mille all’ora, ma anche quando prima c’è da vincere di forza, poi di gestire e di difendere, infine di chiudere il conto. E’ questa la grande differenza rispetto al passato: l’Atalanta è più matura, più solida, più affidabile. Parma-Atalanta 1-3 ha detto questo, confermando una tendenza e alimentando l’autostima. Successo indiscutibile, ma conquistato passando da tutte le situazioni del calcio: superiorità, sofferenza, autorevolezza.
Merito del club, del tecnico, della squadra I meriti sono del club, che ha costruito un organico molto competitivo; di Gasperini, lucidissimo nelle scelte di campo, sempre offensive; di una squadra ben assortita e consapevole dei propri valori. A Parma scegliere un migliore (Lookman, tre gol, uno solo valido) è stato complicato. Portiere sicuro, difesa solida (che Kossounou!), centrocampo dominante, attacco di lusso (Retegui è a 12 gol in 13 gare). Alla fine, più possesso palla (55-45%), vantaggio nei tiri e nelle occasioni. E senza dover strafare. Anzi, per 20’ a inizio ripresa temendo la rimonta. Ma sei stati avanti per 90’, per un’ora di due gol. Avanti.
Con tanti gol fatti, arrivi nelle prime due Ormai le statistiche valgono fiumi di considerazioni, e la storiella dei gol segnati è un gioiello. Le 34 reti all’attivo dopo 13 giornate sono il record nella storia dell’Atalanta e – in serie A, dai tre punti a vittoria – sei delle sette squadre che a questo punto avevano segnato almeno 32 gol hanno poi chiuso il campionato nelle prime due posizioni. Tutte meno la Lazio 2017/18, quinta. Evitiamo cattive compagnie.
Il tabellino
PARMA-ATALANTA 1-3
Parma – Sab. 23 novembre 2024, ore 20,45 – Serie A, 13° turno
Reti: 4’ pt Retegui, 39’ pt Ederson; 4’ st Cancellieri, 30’ st Lookman.
PARMA (4-2-3-1): Suzuki 5,5; Coulibaly 5,5 (26’ st Hainaut 5,5), Delprato 5,5, Balogh 5, Valeri 5; Estevez 5 (26’ st Haj 5,5), Sohm 6; Cancellieri 7 (37’ st Charpentier sv), Man 5, Benedyczak 5,5 (1’ st Mihaila 6); Bonny 6 (26’ st Almqvist 6). (media 5,600). All. Pecchia 5,5.
ATALANTA (3-4-1-2): Carnesecchi 7; Kossounou 7, Hien 7, Toloi 6 (37’ st Scalvini sv); Bellanova 6,5 (26’ st Cuadrado 6,5), de Roon 6,5, Ederson 7, Ruggeri 7; Pasalic 7 (10’ st Brescianini 6); Retegui 7 (10’ st De Ketelaere 6), Lookman 7,5 (37’ st Samardzic sv). (media 6,714). All. Gasperini 7,5 e 5.
Arbitro: Manganiello di Pinerolo (To); Var: Meraviglia di Pistoia 5,5.
Il calcio è di tutti, ma in modo differente: allo stadio si guarda, dalla scrivania si vede.
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