Un bollino viola per indicare un
luogo sicuro, in cui sentirsi protette ed essere supportate
nella richiesta di assistenza ai centri antiviolenza. Così
assume ulteriore concretezza l’impegno del Comune di Sassari
nella lotta alla violenza di genere. L’amministrazione si fa
promotrice di un accordo con farmacisti, medici di base e
commercianti per raccogliere le adesioni volontarie e
trasformare farmacie, ambulatori e negozi in Punti viola.
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Il progetto è stato presentato oggi dalla consigliera
comunale Vannina Masia, presidente della commissione Politiche
sociali, durante il consiglio comunale convocato in seduta
solenne per la Giornata internazionale per l’eliminazione della
violenza contro le donne. I presidi contrassegnati dal bollino
viola saranno affiancati dal Progetto Aurora, il centro
antiviolenza e casa di accoglienza per donne e minori del
Comune, così da acquisire le competenze necessarie per aiutare
chi vuole emanciparsi da abusi, maltrattamenti e violenza.
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La consigliera Melania Delogu ha poi promosso un ordine del
giorno, sottoscritto da tutta l’aula, per aderire alla campagna
‘Posto Occupato’. “La sua potenza simbolica – ha spiegato –
consiste nel riservare un posto vuoto in uno spazio pubblico,
per ricordare a tutti l’assenza delle donne vittime di violenza
di genere, cui è stato negato di ambire a occupare quel posto.
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Quell’assenza così visibile richiama a interrogarsi sulle cause
del fenomeno e a sentire di dover fare la propria parte”. A
Palazzo Ducale i posti occupati saranno due, uno all’ingresso e
l’altro in sala consiliare.
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Partendo dall’esempio di un archeologo che confuse una
cacciatrice di nove mila anni fa ritrovata in uno scavo sulle
Ande peruviane con un cacciatore – indotto in errore dal modello
di riferimento secondo cui solo un uomo all’epoca poteva
cacciare – il sindaco Giuseppe Mascia ha sottolineato che “la
conoscenza riproduce solo ciò che riconosce”, e che “su questo
schema si modellano processi di esclusione, discriminazione,
sopraffazione e prevaricazione che sono l’inizio di ogni
violenza”. Secondo il primo cittadino, “snobbare l’importanza di
ciò che pensiamo o non pensiamo, di ciò che diciamo o non
diciamo, di ciò che facciamo o non facciamo, tiene in vita uno
schema culturale che le istituzioni devono correggere, superare
e cambiare, iniziando ad agire dalla educazione”.
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Oggi la facciata della sede istituzionale del Comune si
tingerà di viola. E sempre a partire da oggi sino al 7 dicembre
sarà possibile visitare la mostra fotografica sul tema della
violenza di genere curata da Roberto Pintus, ospitata in sala
Duce. Durerà invece un mese l’apertura al pubblico
dell’installazione collettiva a opera di Maior Scuola d’arte e
cultura, curata da Filomena Carboni, visitabile nella sala Rina
Sanna, sempre a Palazzo Ducale.
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