Il tema del bonus caldaia è di fondamentale importanza per i cittadini italiani che desiderano migliorare l’efficienza energetica delle proprie abitazioni.
Anche se, tecnicamente, il “bonus caldaia” non è un’agevolazione specifica, bensì un insieme di misure fiscali che mirano a incentivare la sostituzione di caldaie vecchie e poco efficienti, è essenziale sapere come e quando sfruttare queste opportunità.
Nel 2024, i contribuenti possono ancora beneficiare di incentivi attraverso l’Ecobonus, il Bonus Ristrutturazione e il Conto Termico. Tuttavia, è importante tenere d’occhio le scadenze e i requisiti richiesti, in quanto a partire dal 2025 ci saranno cambiamenti significativi a causa delle normative europee, in particolare della direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), che prevede il divieto di incentivare caldaie alimentate da combustibili fossili.
Requisiti per accedere ai bonus
Per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali legate alla sostituzione delle caldaie, è necessario soddisfare alcuni requisiti fondamentali:
- Tipologia di caldaia: Le caldaie devono essere almeno di classe energetica A, e nel caso di accesso a detrazioni maggiorate, è richiesta la presenza di sistemi di termoregolazione evoluti.
- Interventi su immobili esistenti: Gli incentivi sono applicabili solo a interventi su unità immobiliari esistenti, che siano già censite o per le quali sia stato chiesto l’accatastamento.
- Spese ammissibili: Le spese per l’installazione della caldaia, ma anche per eventuali interventi accessori come la rete di distribuzione e i sistemi di controllo, sono comprese nelle agevolazioni.
Nel 2024, i contribuenti possono ancora beneficiare del bonus caldaia attraverso le seguenti misure:
- Ecobonus: Le caldaie a condensazione di classe A possono usufruire di una detrazione del 65%, se abbinate a sistemi di termoregolazione moderni. Altrimenti, la detrazione scende al 50%.
- Bonus Ristrutturazione: Consente una detrazione del 50% su un tetto di spesa massimo di 96.000 euro, anche se la caldaia non è dotata di un sistema evoluto di termoregolazione.
- Superbonus: Se la caldaia è installata come parte di un intervento che prevede un miglioramento di due classi energetiche dell’edificio, la detrazione può arrivare fino al 70% nel 2024.
A partire dal 2025, le cose cambieranno notevolmente. Il divieto di incentivare caldaie a combustibili fossili sarà in vigore, e le detrazioni per caldaie non ibride potrebbero non essere più disponibili. Ci sono già stati avvertimenti da parte di varie associazioni ambientaliste riguardo al rischio di infrazioni da parte dell’Unione Europea, se il governo italiano non si adeguerà alle nuove normative.
L’Ecobonus offre una detrazione IRPEF o IRES che può variare dal 50% al 65% a seconda della tipologia di intervento. È fondamentale che gli interventi siano realizzati su unità immobiliari esistenti. Le caldaie a condensazione e le soluzioni ibride sono ammissibili a detrazioni più elevate, specialmente se accompagnate da sistemi di controllo avanzati.
Questo bonus offre una detrazione del 50% per interventi di ristrutturazione che includono la sostituzione delle caldaie. La spesa massima è limitata a 96.000 euro per unità immobiliare, e la detrazione è ripartita in dieci rate annuali. Anche in questo caso, è sufficiente che la caldaia sia in classe A.
Il Superbonus permette di accedere a detrazioni elevate, ma è condizionato all’esecuzione di lavori di miglioramento energetico. La sostituzione della caldaia deve essere parte di un intervento più ampio che porti a un miglioramento di almeno due classi energetiche.
Infine, il Conto Termico 2.0 offre contributi a fondo perduto per interventi che migliorano l’efficienza energetica. La sostituzione di caldaie con modelli più efficienti può portare a un contributo fino al 65%, in particolare per caldaie ibride.
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