Hai appena beneficiato di questo bonus? Fai attenzione perché, se non hai letto bene tutte le clausole, potresti avere guai.
In Italia, quando si parla di bonus, si entra subito in un terreno che interessa a tutti. Insomma, chi non vorrebbe un aiuto per sistemare casa e magari renderla più bella o efficiente? Negli ultimi anni, queste agevolazioni hanno dato una bella spinta ai lavori di ristrutturazione, permettendo a tanti di affrontare spese che, altrimenti, sarebbero rimaste un sogno nel cassetto. Però, come spesso accade, non tutto è sempre così semplice.
L’idea di recuperare una parte delle spese con le detrazioni fa gola, è ovvio, ma le regole? Eh, lì si entra in un labirinto fatto di clausole, eccezioni e interpretazioni. E c’è da dire che non tutti sono preparati a navigarlo. Soprattutto quando si tratta di situazioni particolari, tipo: “Ma se la casa non è la mia o la uso in un certo modo, come funziona?”.
E qui entra in gioco il Fisco. Da una parte, si vuole aiutare i cittadini a migliorare le proprie abitazioni, magari rendendole più sicure o efficienti dal punto di vista energetico. Dall’altra, però, bisogna stare attenti che i soldi pubblici non finiscano nelle mani sbagliate o usati fuori dalle regole. È una bilancia delicata, e a volte capita che qualcuno rimanga fregato.
Prendiamo il caso delle case date in comodato d’uso. Questa è una di quelle situazioni che fanno venire il mal di testa. Non è chiaro a tutti come si applichino le detrazioni fiscali. E, purtroppo, spesso chi si trova in questa situazione scopre troppo tardi come stanno davvero le cose.
Bonus casa: chi può sfruttarlo davvero?
Il famoso Bonus Casa, che ormai conoscono anche i muri, è pensato per chi ristruttura immobili e vuole detrarre una parte delle spese. Fin qui tutto bene. Però, attenzione, non basta essere proprietari o conviventi con il proprietario: ci sono regole specifiche che vanno rispettate. Tra i beneficiari, ad esempio, ci sono anche inquilini e comodatari. Ma, appunto, non sempre funziona come si pensa.
Uno dei casi più spinosi è quello di chi vuole detrarre i lavori fatti su una casa che ha prestato in comodato a qualcun altro. È successo di recente a un contribuente che ha scritto a Fisco Oggi per chiarire la faccenda. E la risposta dell’Agenzia delle Entrate non ha lasciato margini di speranza.
Se la casa non è tua, occhio alle regole
La regola è chiara, o almeno così sembra: per ottenere la detrazione, l’immobile deve essere “disponibile” a chi sostiene le spese nel momento in cui queste vengono pagate. Nel caso in questione, però, la casa era già stata concessa a terzi in comodato d’uso. Questo significa che né il proprietario, né il coniuge convivente, possono usufruire del bonus.
L’unica eccezione? Se a sostenere le spese è proprio chi usa la casa in comodato. Insomma, bisogna leggere bene tutte le clausole prima di iniziare i lavori e fare affidamento sui bonus. Meglio non dare nulla per scontato, altrimenti il rischio di trovarsi con una brutta sorpresa è dietro l’angolo.
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