Il Comune annuncia l’apertura del cantiere nella scuola Martin Luther King e l’istituto dovrà restare chiuso per altri 9 mesi, nel frattempo il servizio di navetta verso un’altra scuola c’è, ma non per tutti
Dopo oltre un anno di incertezze e disagi su più fronti, il cantiere della scuola primaria Martin Luther King di Milano, chiusa a settembre dello scorso anno a seguito del crollo di un controsoffitto, è (finalmente) pronto a partire. L’annuncio arriva con una nota firmata dalla vicesindaca Anna Scavuzzo e porta una notizia tanto attesa, ma non priva di un retrogusto amaro per le famiglie: se tutto va bene, i lavori dureranno nove mesi, un ulteriore periodo di sacrifici per le famiglie che da oltre un anno portano i figli in un’altra sede temporanea. L’intervento, che prevede il risanamento della copertura dell’edificio, avrà un costo complessivo di quasi 2 milioni di euro, per la precisione 1.764.221,94 euro. «Speriamo che durino davvero 9 mesi. Fino ad ora, con le promesse che ci hanno fatto, facciamo fatica a essere positivi finché non vediamo i lavori ultimati», commenta uno dei genitori della scuola a Open. Per comprendere lo stato di frustrazione in cui versano le famiglie è necessario fare un passo indietro.
Il crollo della scuola nel 2023
Tutto è iniziato a settembre 2023, quando il crollo di un controsoffitto in una classe della scuola Martin Luther King ha costretto studenti e personale scolastico a un trasferimento d’urgenza. Centinaia di bambini sono stati dislocati nella scuola Cadorna di via Dolci, ma i veri problemi sono iniziati quest’anno. Se inizialmente il trasferimento sembrava una soluzione temporanea, ben presto è diventato quasi permanente, tanto che le famiglie sono riuscite a ottenere il servizio gratuito della navetta.
Il caos navette e l’ira delle famiglie
Quando la scuola M.L. King è stata chiusa, i genitori si aspettavano che il Comune facesse di tutto per mitigare il disagio, venendo incontro a tutte le famiglie coinvolte dal trasferimento. Invece, a settembre di quest’anno, a pochi giorni dall’inizio delle lezioni, alcune di loro hanno scoperto che i figli non avrebbero avuto più diritto al servizio navetta. La causa? Una delibera comunale che stabiliva l’accesso esclusivo per chi risiede nel bacino scolastico e a più di due chilometri dalla sede temporanea. Chi vive fuori bacino è rimasto a piedi. Le famiglie escluse si sono scagliate contro la decisione considerata «ingiusta» e la protesta è esplosa. Lettere, mail bombing al comune, richieste di aiuto. Ad oggi, nonostante i numerosi appelli, diversi bambini sono ancora esclusi dal servizio e, come risulta a Open, le famiglie si sono auto-organizzate tra loro per cercare di far fronte alla situazione. Tra caos organizzativi protratti nel tempo e decisioni burocratiche, qualcosa ora inizia a muoversi, ma la rabbia tra le famiglie non si placa.
Il mail bombing al Comune di Milano
In una mail inviata in modo massivo agli enti del Comune, i genitori nei mesi scorsi hanno messo in luce il paradosso della situazione dopo la ricognizione effettuata dall’amministrazione su chi avesse o meno diritto al trasporto: «Il servizio navetta non è ancora completo, questo modo di operare è discriminatorio perché mantiene divisioni all’interno della stessa scuola. Non vogliamo credere che il Comune di Milano voglia risparmiare sulle navette, dopo aver visto una scuola crollare». E ancora: «La navetta deve essere assicurata a tutti i bambini iscritti alla scuola Martin Luther King. Finora abbiamo assistito a uno stillicidio continuo di risposte vaghe e di rimbalzi di responsabilità».
La risposta del Comune e le famiglie “appese” per altri 9 mesi
Una risposta dal Comune per i genitori è arrivata, spiegando che il servizio di navetta è stato ampliato rispetto alle regole iniziali, ma che i posti disponibili sono ormai esauriti, e l’aggiunta di nuovi mezzi non è possibile. Tuttavia, l’amministrazione ha presentata un’alternativa per i bambini esclusi: l’iscrizione al servizio di pre o post scuola. Una soluzione che, però, non convince i genitori, che hanno trovato come unica soluzione concreta quella di aiutarsi tra loro con un’organizzazione interna. Ora, l’apertura del cantiere della scuola M.L. King rappresenta, per molti, una speranza. Ma nove mesi di lavori sono lunghi, se si aggiungono ai 14 mesi già trascorsi, e i genitori temono che il problema del trasporto non venga risolto in tempo utile.
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