Nella giornata che mette a nudo i numeri in crescita di un’emergenza sociale, l’aula parla con un’unica voce. Fondamentale tenere alta l’attenzione su un fenomeno odioso a cui San Marino non è immune, perché “anche il silenzio – dice Aida Selva – uccide le donne”, ed è “nostro dovere non arrenderci”.
Un mondo diverso è possibile, continuando a promuovere leggi, educazione nella scuola fin dai primi anni di vita, aumentando investimenti nella prevenzione. Anche per Giulia Muratori la violenza si combatte culturalmente, sensibilizzando i giovani. E invoca una raccolta dati per monitorare il fenomeno e intervenire prontamente. Miriam Farinelli sollecita una rete di strutture dedicata alla prevenzione, professionisti che facciano da “sentinelle”, in grado di individuare situazioni disfunzionali. Ma a nulla servono gli slogan, occorre agire nel quotidiano, in famiglia, nella scuola, nel sociale. Tutti siamo chiamati a contribuire.
Passi avanti San Marino ne ha fatti, li ricorda il Segretario alla Sanità Mariella Mularoni: dal Piano Nazionale Globale contro la violenza al Decreto del Consiglio che mette in rete istituzioni, associazioni e servizi sociali per garantire un sistema più efficace di prevenzione, protezione e supporto alle vittime. Per Milena Gasperoni il miglior modo per celebrare questa giornata è proprio ricordare l’approvazione del decreto 161, impegno concreto nel contrastare violenza, maltrattamento, molestie. Invita quindi a proseguire con fatti concreti.
Ma è anche fondamentale lavorare su mentalità e cultura – aggiunge la Mularoni – investire in progetti educativi, diffondere la cultura del rispetto.
Si parla anche di diritto di famiglia, con Matteo Rossi che chiede alla politica di riformarlo dopo la diffusione dal tribunale di linee guida. Le esigenze della cittadinanza sono cambiate ed è dovere dell’aula – dice – provvedere a livello normativo per colmare le lacune. Chiede anche di normare l’affido, prevedendo quello congiunto. Di forte impatto le parole del Segretario Federico Pedini Amati: “Le violenze sono di tanti tipi e non abbiamo messo in campo tutte le condizioni possibili per tutelare le donne. La pa, per prima, non ha fatto il suo dovere, non sempre ha denunciato molestie. Anche qui in aula c’è chi sapeva e non ha fatto niente”.
In Comma Comunicazioni trovano spazio anche altri temi caldi, come l’emergenza casa, da trattare non solo come edilizia sociale – dice Michela Pelliccioni – ma con soluzioni strutturali che tengano conto anche del caro affitti e dei mutui, del tipo di problematiche e della loro durata. Per farlo occorre partire – dice – dall’analisi dei dati. Quanto alle soluzioni, “le abbiamo in casa”, facendo riferimento alla Legge benefit. Da qui l’invito ad un patto sociale che coinvolga aziende, parti sociali e persino enti ecclesiastici. E presenta, a nome di DML, un odg per avviare l’elaborazione di un piano per la riorganizzazione delle politiche abitative.
Anche Giovanni Zonzini punta i riflettori sul diritto all’abitare “messo in discussione a San Marino”. Puntare sull’edilizia popolare – dice – non è la risposta per tutti ma è funzionale solo per fasce residuali della popolazione. Chiede quindi interventi fiscali per fare sì che società con immobili a disposizione li immettano sul mercato, aumentando l’offerta e riducendo di conseguenza i prezzi.
“Il tema casa è prioritario”, concorda il Segretario al Territorio Matteo Ciacci, che assicura una valutazione in prospettiva e un approccio multidisciplinare. Il governo sta lavorando su più ambiti, a partire dalla ricognizione di tutti gli immobili dell’Eccellentissima Camera, da utilizzare ad edilizia sociale e popolare, attraverso un piano di manutenzione e ristrutturazione dell’esistente, anche quello in pancia alle banche. E’ stato inoltre alzato il tetto delle residenze atipiche ed altre soluzioni sono in vista anche sul mutuo prima casa, con provvedimento normativo su cui ci sarà confronto – assicura – con politica, forze sociali ed economiche.
Si parla anche di gestione dei rifiuti, tema al centro della recente commissione e anche oggetto dello scontro a colpi di comunicati stampa tra RF e il Segretario Stefano Canti. Repubblica Futura torna alla carica con Matteo Casali, che parla di impasse che si protrae a causa dell’indecisione dimostrata dall’ex Segretario al Territorio. Rileva il disavanzo nei costi di gestione, il mancato conseguimento dei risultati attesi per la differenziazione dei rifiuti e la flessione nelle aree soggette alla raccolta porta a porta.
Mirko Dolcini solleva invece la questione del referendum sull’Accordo Ue, “legato alla ratifica, che nasca sulla spinta dei consiglieri”. Nessun partito si era detto contro il referendum ma oggi nessuno né parla più, fa notare e provoca Libera, che si era sempre detta favorevole: “Dov’è finita – chiede – quella veemenza? Si è persa in via delle Scalette?”
Per Nicola Renzi è giusto riflettere se stiamo facendo tutto ciò che è necessario per far cogliere le grandi opportunità del percorso: “Non è accettabile che venga imposto alla popolazione. Occorre parlarne”.
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