Un percorso visivo ed emotivo che racconta storie di sofferenza e rinascita, attraverso l’intensità delle opere di Manuela Carnini, in arte Fridami, e Oliviero Passera.
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È stata inaugurata in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, lunedì 25 novembre, la mostra “Il meglio deve ancora venire” alla sala immersiva della Camera di Commercio di Varese. L’esposizione sarà aperta fino a domenica 8 dicembre – dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.00, mentre il sabato e la domenica dalle ore 10.00 alle 18.00 con orario continuato – e accessibile gratuitamente. I 40 quadri esposti, creati dai due artisti, invitano il pubblico a riflettere sul dramma della violenza e sul potere della resilienza, offrendo un messaggio di speranza e di forza.
La mostra è stata organizzata da Amico Fragile, l’associazione di volontariato che si dedica all’assistenza socio-sanitaria e alla tutela dei diritti delle persone vittime di abusi. Con questo evento, l’associazione rinnova il suo impegno a essere una voce di supporto e a promuovere la consapevolezza sociale sulla violenza, dimostrando che il percorso verso una vita migliore è possibile.
«La mia arte – ha spiegato l’artista Manuela Carnini – nasce da un evento catastrofico. Proprio nella giornata contro la violenza alle donne ho subito una aggressione in una situazione che fino ad allora non conoscevo. Solo dalle ceneri si può rinascere e con l’amore si vince tutto. Chi ha una storia di violenza non se ne rende conto finché non la subisce. Spesso le donne hanno paura di non essere credute. È un percorso doloroso e bisogna affidarsi a strutture competenti».
Al vernissage erano presenti l’assessore di Varese Rosella Di Maggio, i consiglieri regionali Emanuele Monti e Samuene Astuti, e il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, oltre al “padrone di casa”, il presidente della Camera di Commercio Mauro Vitiello. L’evento è stato coordinato da Marcello Vitella di Yop con il contributo di tanti volontari e sostenitori tra cui la famiglia Orrigoni.
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