“Con i dati i nostro possesso possiamo dire che si tratta di un suicidio, ma resta in piedi l’ipotesi dell’istigazione“. Lo ha detto il procuratore per i minori di Caltanisetta, Roberto Cosentino, nel corso di una conferenza stampa indetta per fare il punto sulle indagini relative alla morte di Larimar Annaloro, la 15enne trovata impiccata a un albero nel giardino della sua abitazione a Piazza Armerina, in provincia di Enna, lo scorso 5 novembre.
Il pm: “Non è un suicidio anomalo”
Per la procura quello di Larimar “non è un suicidio anomalo“. “L’unico dato oggettivo che abbiamo è l’esito della ricognizione cadaverica che è stato effettuato subito dopo il ritrovamento chiarisce che c’è una piena compatibilità con un impiccamento e non ci sono elementi che possano condurre ad una morte etero indotta“, ha sottolineato il procuratore Cosentino. Gli accertamenti autoptici sono ancora in corso. I risultati saranno disponibili entro i prossimi 90 giorni e “solo in quel momento avremo ulteriori elementi“, ha puntualizzato il pm.
“Tracce di terriccio sulle scarpe”
Secondo quanto emerso dai primi riscontri dell’autopsia, la 15enne si sarebbe legata i piedi e la pancia con le corde dell’altalena, poi strette attorno al collo, e avrebbe fatto passare il cappio a un albero lasciandosi cadere giù. Aveva le mani libere, ma non avrebbe fatto alcun tentivo di liberarsi la gola. Quanto alle scarpe, nei giorni scorsi si era detto che fossero pulite. Circostanza che è stata smentita quest’oggi dal procuratore minorile: “Ci sono tracce di terriccio. Poi se ciò conferma che lei abbia percorso il tratto di strada da casa a dove è stata trovata è una valutazione che faremo“.
“La camera non era a soqquadro”
Intervista da tv e giornali, la mamma di Larimar aveva raccontato di aver trovato la camera della figlia a soqquadro. Sul punto il pm ha precisato che “sono stati fatti tutti gli accertamenti, compresi i rilievi nella cameretta della ragazza“. “Vorrei anche precisare che la stanza non era a soqquadro, come si è detto, – ha aggiunto – ma in uno stato compatibile con la cameretta di una giovane di quella età“.
L’ipotesi delle foto intime
Quanto all’inchiesta, resta in piedi l’ipotesi dell’istigazione al suicidio. Ma s’indaga anche per diffusione di immagini illecite e detenzione di materiale pornografico. Nei giorni scorsi è stato sequestrato il cellulare a otto compagni di classe di Larimar per verificare l’eventuale presenza di immagini o video intimi della ragazza, contenuti che qualcuno potrebbe aver minacciato di diffondere o avrebbe fatto già fatto circolare nelle chat tra coetanei.
Il biglietto
Riguardo al biglietto che la 15enne ha lasciato per il suo ragazzo – “Ti amerò anche nella prossima vita“, il contenuto del messaggio – il pm ha precisato che “è stato acquisito appena siamo venuti a conoscenza della sua esistenza e abbiamo svolto tutti gli accertamenti per ricostruire i suoi passaggi dalla mano della ragazza al
destinatario, tramite un terzo soggetto”. “Abbiamo elementi certi il bigliettino è partito da Larimar, – ha concluso il procuratore – che l’ha dato a un terzo, che l’ha dato al fidanzato“.
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