Omicidio Giulia Cecchettin, niente sconti per un assassino
Niente sconti per ‘quel bravo ragazzo’ di Filippo Turetta, 23 anni, che 11 novembre 2023 ha ucciso con 75 coltellate la ex fidanzata Giulia Cecchettin, 22 anni.
Niente sconti per un assassino. Ha chiesto l’ergastolo il pm di Venezia Andrea Petroni. Sentenza che sarà proclamata il 3 dicembre: “Delitto crudele e premeditato, lei aveva paura già più di un anno prima”.
E a chiedere il massimo della pena sono i legali di papà Gino Cecchettin.
“Mi aspetto solo che vengano applicate le leggi. Io sono già morto dentro di fatto, la mia battaglia, ma preferirei chiamarla il mio percorso, è fuori dall’aula. Per me non cambierà nulla, Giulia non la rivedrò più. L’unica cosa che posso fare è prodigarmi, come farebbe Giulia, per fare in modo che ce ne siano il meno possibile di casi come il suo, di genitori che debbano piangere una figlia morta. Io so cosa vuol dire e lavorerò per questo”, dice papà Gino Cecchettin, che nei giorni scorsi ha presentato alla Camera dei Deputati la Fondazione Giulia Cecchettin.
Ha chiesto l’ergastolo il 25 novembre il pm di Venezia. Come all’ergastolo, al massimo della pena, è stato condannato Alessandro Impagnatiello per l’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano, 29 anni, in stato di gravidanza, in attesa del piccolo Thiago. Sentenza di ergastolo per l’assassino di Giulia Tramontano proprio il 25 novembre, data simbolo, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Puntano su una non premeditazione i legali di Turetta in aula Corte d’Assise di Venezia martedì 26 novembre nel tentativo di evitare l’ergastolo a un assassino. Puntano su una mancanza di aggravante della crudeltà. “L’ergastolo è da molto tempo ritenuto una pena inumana e degradante, le pene devono tendere alla rieducazione del condannato. L’ergastolo è il tributo che lo stato di diritto paga alla pena vendicativa….Filippo Turetta non teme l’ergastolo, è dispiaciuto per essere stato descritto come una persona che mente….Se c’è uno che non sa premeditare alcunché e Filippo Turetta….È un omicidio efferato ma non c’è l’aggravante della crudeltà”.
Turetta la premeditazione l’ha ammessa, confessando di aver compilato una sorta di lista della spesa con quello che serviva per mettere in atto il suo piano, scotch compreso. Anche elaborando su internet come evitare che la propria auto fosse individuata durante la fuga.
Pm Petroni: “Dal 7 novembre al giorno dell’omicidio di Giulia Cecchettin, Turetta scrive tutto ciò che occorre: compra il nastro adesivo, si procura i coltelli e i sacchi neri per nascondere il corpo senza vita, acquista le mappe stradali per la fuga, si procura delle provviste, fa l’unico prelievo dell’anno al bancomat, studia come legarla e tapparle la bocca, cerca come navigare online senza lasciare traccia, cerca luoghi isolati per liberarsi della vittima, come la nicchia – vicino al lago di Barcis – dove Giulia Cecchettin è stata trovata. Un luogo difficilmente raggiungibile e se avesse nevicato dopo il delitto noi il corpo lo staremmo ancora cercando”.
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