La strada dove venne uccisa Pierina Paganelli diventa un «set» dove anche Louis Dassilva potrebbe tornare per riprodurre le stesse condizioni del giorno dell’omicidio. La prova chiave è il frame delle telecamere della farmacia
Le indagini sulla morte di Pierina Paganelli proseguono con l’incidente probatorio cominciato a Rimini in via del Ciclamino a pochi passi dal sottoscala in cui fu rinvenuto il cadavere della 78enne, assassinata con 29 coltellate la sera del 3 ottobre del 2023.
Nel quartiere residenziale in cui viveva l’anziana sono tornate le volanti della polizia di Stato e pure le transenne per impedire il transito di persone e mezzi: occhi puntati sulle telecamere della farmacia San Martino, che si trova davanti al civico 31 di via del Ciclamino, dove vivevano la vittima e Louis Dassilva, secondo la Procura responsabile dell’omicidio in qualità di esecutore materiale.
L’omicidio di Pierina Paganelli e le indagini sul killer
La prova maestra, secondo gli inquirenti, il pm Daniele Paci e la squadra mobile, sono i fotogrammi di una telecamere di videosorveglianza che avrebbero ripreso il 34enne di origine senegalese mentre camminava davanti alla farmacia e diretto al portone di accesso del condominio dopo aver commesso il delitto.
Solo che la testimonianza di un condomino di vittima e presunto carnefice, Emanuele Neri, ha messo in dubbio la versione degli inquirenti. «La persona visibile in quel video sono io», aveva detto già molte settimane fa. La difesa del senegalese punta quindi a scardinare le convinzioni della Procura e a metà dicembre i due saranno fatti sfilare – se Dassilva acconsentirà – di fronte alle telecamere della farmacia.
Solo che per procedere senza margini di errore, dovranno essere ricreate le stesse condizioni di luce del 3 ottobre del 2023.
Il «set» in via del Ciclamino a Rimini
E non è facile. In primo luogo, giocano un ruolo addirittura le fasi lunari, motivo per cui la seconda fase dell’incidente vero e proprio, ovvero la «sfilata» vera e propria è stata programmata per metà dicembre, quando si presume che saranno le stesse dei primi giorni dell’ottobre dello scorso anno. In secondo luogo, nel quartiere in cui viveva Pierina Paganelli sono state nel frattempo sostituite le lampade dell’illuminazione installate nelle coorti condominiali.
Ebbene saranno rimontate le vecchie lampade finite in magazzino, meno performanti di quelle attuali, ma utili alle indagini. In ultimo, il 3 ottobre del 2023 alle 22.10 il sole era tramontato da qualche ora, mentre a dicembre allo stesso orario il buio è sopraggiunto da molto più tempo. Ecco perché l’incidente probatorio sarà «allestito» ben prima delle 22.10 rispettando lo stesso lasso di tempo tra il tramonto e il passaggio del condomino e del 34enne di fronte a «Cam 3».
In via del Ciclamino, oggi si sono ritrovati una decina di persone che ruotano attorno al caso. C’erano i consulenti della difesa Dassilva, il perito Giuliani Massimo e Massimo Zonavo, Fabrizio Corrado Adamo della polizia scientifica e il maresciallo del Ros di Ancona Francesco Lobefaro per la Procura, il generale del Ris Luciano Garofano accompagnato dal consulente Davide Barzan per la nuora Manuela Bianchi e l’esperto nominato dal gip Cantarini, Sebastiano Battiato, oltre al tecnico nominato dagli avvocati Monica e Marco Lunedei della famiglia di Pierina, l’ingegnere Davide Albini. Presenti naturalmente anche i due legali difensori di Dassilva, Riario Fabbri e Andrea Guidi.
Quest’ultimo è stato impiegato come figurante per studiare le condizioni di luce e ha sfilato di fronte alla farmacia per permettere ai periti di compiere le analisi di rito. Si attendono inoltre novità sul dna rinvenuto sulla vittima: erano stati isolati un dna maschile “ignoto” e due dna femminili. Si attendono gli esiti della comparazione, e non è escluso che i campioni «femminili» appartengano a due soccorritrici intervenute la mattina del ritrovamento del cadavere.
Louis Dassilva rimane l’unico indagato
Per quel che riguarda il caso, l’unico indagato per l’omicidio resta il 34enne vicino di casa di Pierina Paganelli Louis Dassilva. È rinchiuso in carcere, in custodia cautelare, la Procura ritiene che abbia ucciso Pierina Paganelli per evitare che scoprisse la relazione extraconiugale allacciata con un’altra vicina di casa, la nuora Manuela Bianchi, che vive come il marito Giuliano Saponi, figlio della 78enne, nell’appartamento vicino a quello della vittima.
La sera del delitto sia Dassilva che Manuela Bianchi che il fratello Loris (che però vive a Riccione) si trovavano in via del Ciclamino, con i due fratelli che avevano cenato a casa di Manuela Bianchi.
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