Le modifiche al DDL Concorrenza depositate alla Camera – e non ancora approvate – incontrano l’approvazione delle associazioni Italian Tech Alliance e InnovUp, che avevano aspramente criticato il provvedimento lo scorso luglio, quando era stato licenziato dal consiglio dei ministri. Sono diverse le principali novità introdotte, come notano le due realtà che rappresentano rispettivamente i venture capital e le startup, oltre ad altri attori dell’ecosistema innovativo quali gli incubatori e i centri di ricerca.
In particolare: la norma che coinvolge maggiormente gli investitori istituzionali, chiamati a destinare – per poter fruire degli attuali incentivi fiscali – una quota degli investimenti qualificati nell’asset class del venture capital pari al 5% nel 2025 e al 10% negli anni successivi; la sostituzione del nuovo requisito dei 20.000 euro di capitale sociale e del dipendente, per la permanenza nel registro delle startup innovative, con una serie di requisiti alternativi da ottenersi dopo il terzo anno e la possibile estensione da 5 a 9 anni qualora siano soddisfatti ulteriori parametri ancor più sfidanti, una gradualità che consentirà di premiare solo le aziende realmente capaci di confrontarsi con il mercato e raggiungere una dimensione internazionale; l’innalzamento delle agevolazioni fiscali per chi investe in startup dal 50% al 65% e la possibilità di continuare a beneficiare degli incentivi anche in caso di fallimento della startup, oltreché l’anticipazione della fruizione del beneficio in caso di investimento con convertendo; l’estensione del nuovo credito d’imposta per gli investimenti in startup realizzati da incubatori certificati anche agli acceleratori certificati.
«Accogliamo con favore l’emendamento presentato alla Camera, che ha portato a modifiche che vanno nella direzione di quanto da tempo richiesto e lungamente discusso» commenta Francesco Cerruti, Direttore Generale di Italian Tech Alliance. «Ci sono ancora margini per rendere le misure più incisive ed efficaci sia in questo che in altri provvedimenti: perciò continueremo a lavorare con l’obiettivo di contribuire alla crescita dell’ecosistema anche dal punto di vista normativo. Come ci insegna anche il percorso del decreto Concorrenza, le cose possono cambiare molto velocemente. Per questo, l’obiettivo è che vengano accolte le proposte di modifica relative alla Legge di Bilancio, in particolare su quanto previsto in materia di web tax e tetto alle detrazioni. Se confermati nel prosieguo dell’iter legislativo, i passi avanti di oggi possono essere un mattone importante nel percorso di crescita sempre più significativo dell’ecosistema italiano dell’innovazione».
«Con l’approvazione dell’emendamento presentato dal governo al DDL Concorrenza si conclude il lungo percorso avviatosi durante il nostro evento per i 10 anni dello Startup Act con l’appello per un aggiornamento di quel framework normativo. Una revisione della norma del 2012 che oggi, finalmente, vede la luce grazie alla collaborazione tra le Associazioni e le Istituzioni e al lavoro dei tanti professionisti che hanno contributo a questo risultato» afferma Giorgio Ciron, Direttore di InnovUp. «Queste modifiche pongono il nostro framework normativo più vicino alle best practices internazionali e possono contribuire a supportare tutti coloro che fanno impresa innovativa in Italia. Tuttavia, si tratta di un punto di partenza, e non certo di arrivo, per la filiera italiana dell’innovazione, infatti, vigileremo sull’applicazione delle nuove misure e, soprattutto, sulle modifiche proposte alla Legge di Bilancio – web tax e tetto alle detrazioni – senza le quali alcune delle suddette misure si riveleranno inutili. E’ stato fatto un significativo passo avanti ma non ci accontentiamo dei passi, l’innovazione ha bisogno di correre per poter esprimere il proprio potenziale e contribuire alla crescita e sostenibilità del nostro Paese nel futuro».
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