In arrivo per fine mese il prontuario per i Comuni per l’applicazione del decreto Salva Casa con l’obbiettivo di rendere applicabili tutte le disposizioni senza intoppi burocratici alla luce dell’interpretazione autentica delle norme fornita dal Ministero delle infrastrutture, che metterà quindi al riparo i tecnici e gli stessi Comuni dal rischio di contestazioni.
Il ministro Salvini, di fronte all’assemblea dell’Anci ha garantito tempi stretti per il varo di questo mini manuale che conterrà anche il listino prezzi delle sanzioni pensato per decollare definitivamente la sanatoria.
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Prontuario e listino prezzi per le sanzioni
Di fronte alla platea dei sindaci, dunque, Salvini ha annunciato l’arrivo di “una sorta di mini manuale di accompagnamento al decreto, per non lasciare gli uffici tecnici comunali in balia della discrezionalità su come applicare specificatamente il Salva Casa, su quali interventi andare a sanare e regolarizzare, in cambio di quali cifre richieste”.
Il prontuario per l’uso, al quale sta lavorando l’ufficio legislativo del ministero, sarà pronto nei prossimi giorni e conterrà anche il listino prezzi delle sanzioni per evitare che la paura di firmare del funzionario pubblico possa bloccare le pratiche di sanatoria edilizia del Salva Casa. Ma non sarà solo questo.
Interpretazione autentica per accelerare le pratiche
Il manuale, infatti, ha spiegato ancora il ministro, è stato pensato per fornire l “interpretazione autentica” delle norme per sciogliere tutti i dubbi applicativi che in questi cinque mesi dal varo del decreto sono ancora irrisolti. Conto che in questo modo – ha aggiunto il ministro – il Salva Casa possa essere “messo a terra” sulle grondaie, sui sottotetti, sulle verande, sui gradini, sui caminetti e su tutto quello che è interno e non va a incidere su aspetti che non competono al ministero, ma che sono rilevanti per le casse dei Comuni.
Il decreto non è un condono, ha tenuto a ribadire il ministro, ma se si accelerano i lavori per le pratiche ancora aperte da anni, sicuramente ne avranno un beneficio le casse comunali. Ad esempio il solo Comune di Roma ha 170.000 pratiche giacenti per i condoni del passato e riescono a lavorarne 6.000 all’anno.
“Se parti da 170.000 pratiche giacenti, alcune delle quali risalenti a metà anni ‘80, e riesci a lavorarne 6.000 all’anno – pensiamo anche all’introito per le casse comunali – fatta una media di 3.000 o 4.000 euro per intervento, calcoliamo quante leggi di bilancio e quanti esercizi di bilancio per i comuni potrebbero essere portati a casa”.
I nodi da sciogliere
Il prontuario dovrebbe dunque fornire delle certezze sulle diverse questioni ancora irrisolte dopo cinque mesi dal varo del decreto e che di fatto hanno impedito fino ad oggi una piena attuazione delle disposizioni pensate per rendere più semplice ottenere lo stato legittimo degli immobili in caso di irregolarità.
Una delle questioni da affrontare, ad esempio, è quella delle le varianti in corso d’opera realizzate prima del 1977, ossia prima del varo della legge Bucalossi che ha reso possibile le variazioni effettuate in cantiere.
Il decreto Salva Casa prevede una procedura semplificata al massimo per sanare questi interventi, ma rimangono i dubbi sulle modalità di accertamento dell’epoca nella quale sono stati effettuati i lavori e problematiche anche in riferimento alla documentazione tecnica da allegare, problematiche legare oggi anche al fatto che la modulistica non è stata ancora aggiornata.
Nuovi modelli per le pratiche edilizie da utilizzare dal 2025
Proprio per aggiornare i modelli con le novità introdotte dal Salva Casa sono al momento al lavoro gli esperti del ministero insieme ad un gruppo di tecnici e rappresentati delle professioni. Dalla CILA alla SCIA, dal permesso di costruire all’agibilità la modulistica dovrà tener conto delle norme del decreto senza creare difficoltà ulteriori per la compilazione e la documentazione da allegare.
Secondo gli annunci, il lavoro della commissione di esperti dovrebbe essere completato a breve e i modelli dovrebbero vedere la luce entro la fine dell’anno ed essere quindi applicati a partire dal 2025 dopo aver raggiunto l’intesa nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni.
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