L’Italia sta prendendo appunti e potrebbe presto passare al modello giapponese per un nuovo tipo di auto: ecco le novità.
È arrivata direttamente dal Governo una nuova proposta per quanto riguarda la mobilità in Italia. La nostra Penisola potrebbe infatti lasciarsi influenzare dalla natura smart del Giappone per rendere ancora più sostenibili gli spostamenti in città: ecco tutto quello che è trapelato finora grazie alla proposta del Ministero dell’Economia e delle Finanze approvata anche dal presidente di Acea, Luca de Meo.
Il Governo sta prendendo in considerazione di riproporre gli incentivi sull’acquisti di auto nuove, per spingere gli italiani ad acquistare auto nuove e a rottamare quelle più in là con gli anni e quindi inquinanti. Ma non solo.
L’obiettivo, come dichiarato in un recentissimo report, è quello di far nascere “un Piano strategico nazionale per l’industria automobilistica italiana che indichi gli obiettivi da raggiungere e gli strumenti da introdurre per favorire la transizione della filiera nei prossimi anni”. Oltre agli incentivi, è perciò arrivata con questo scopo anche un’altra proposta.
L’Italia prende spunto dal Giappone: si pensa all’introduzione delle kei car, i dettagli
Il Ministero del Tesoro ha pubblicato il report intitolato: “La transizione tecnologica dell’automotive italiano – Analisi della filiera, aspetti tecnologici e strumenti di policy” in cui si parla appunto della situazione che sta vivendo l’industria automobilistica italiana. In questo si parla della possibile introduzione di “una nuova categoria di piccole autovetture esclusivamente elettrificate dedicate agli spostamenti urbani, che consenta di sfruttare sia i vantaggi dei quadricicli elettrici (in termini di costo, peso e dimensione delle batterie), sia quelli delle citycar (in termini di versatilità d’uso e numero di passeggeri)”.
“L’esempio – si legge ancora – potrebbe provenire da quanto fatto dal Giappone durante gli anni 50 con l’introduzione delle kei car, piccole auto limitate in termini di potenza e dimensione (non più lunghe di 3,40 metri e non più larghe di 1,48 metri) che hanno garantito un’iniziale protezione di mercato necessaria a un rapido sviluppo del settore nel Paese”.
Una proposta simile è stata da tempo fatta anche dal presidente di Acea, Luca de Meo, appunto che ha richiesto l’introduzione di piccole auto elettriche da città per andare ad impattare il meno possibile sull’ambiente ed aiutare anche la salute dei cittadini, specialmente nei centri urbani più grandi d’Italia.z Ora tutto questo potrebbe finalmente diventare realtà.
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