Per sostenere l’innovazione in agricoltura per contrastare i cambiamenti climatici e assicurare la produzione alimentare, occorre raddoppiare gli investimenti a 6 miliardi entro il 2030. E’ il messaggio lanciato dal Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione a Villa Miani a Roma (#forumagricoltura2024) organizzato dalla Coldiretti in collaborazione con The European House – Ambrosetti, con un panel dedicato al tema dell’IA, alla presenza di alcuni tra i massimi esperti nazionali come Pierluigi Contucci, professore di Fisica-Matematica, Università & Accademia della Scienza di Bologna, e Luciano Floridi, founding director del Digital Ethics Center dell’Università di Yale, Usa.
L’agricoltura rappresenta un settore privilegiato per l’applicazione delle soluzioni di intelligenza artificiale alla produzione di cibo. Secondo un’analisi Coldiretti, entro il 2030 un’azienda agricola italiana su cinque adotterà strumenti di gestione direttamente basati sull’IA, che diventerà sempre più centrale nello sviluppo dell’agricoltura 5.0. Un uso positivo e importante dell’intelligenza artificiale che mette stavolta d’accordo la stragrande maggioranza dei cittadini. Secondo i dati Censis, oltre l’89% degli italiani ritiene prioritaria la realizzazione di investimenti pubblici con particolare attenzione a quelli per finanziare nuove tecnologie, inclusa l’IA proprio, specificamente orientati a potenziare l’agricoltura italiana, considerata un settore vitale.
L’importanza dell’innovazione in agricoltura è confermata anche dall’analisi Coldiretti sui dati Smart Agrifood, che evidenzia una crescita del 19% nel fatturato del settore in un solo anno, con oltre 2,5 miliardi di euro di investimenti. Attualmente, le aree agricole che impiegano strumenti avanzati coprono oltre 1 milione di ettari, pari al 9% del totale. Le nuove tecnologie permettono di ottimizzare l’uso delle risorse, come l’acqua, grazie a centraline meteo collegate a satelliti, e di migliorare l’efficienza delle operazioni grazie all’uso di attrezzature di precision farming. Un altro passo importante verso un’agricoltura più sostenibile è rappresentato – continua Coldiretti – dalle Tea (Tecnologie di Evoluzione Assistita), che consentono di selezionare varietà vegetali più resilienti ai cambiamenti climatici e con un minore impatto ambientale.
L’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità di crescita per l’economia del Paese a patto che non si perdano di vista i limiti e i costi etici di uno strumento che in nessun caso dovrebbe andare a sostituire la centralità dell’uomo, sacrificandola sull’altare del suprematismo tecnologico,
Nonostante l’esaltazione delle possibilità offerte da questa nuova tecnologia, la maggioranza dei cittadini (88%) secondo il Censis ritiene necessaria una comunicazione ampia, approfondita, certificata su benefici e costi attesi dell’IA che renda le persone consapevoli e nelle condizioni di esprimere un punto di vista motivato. Non a caso sul rischio di una possibile emancipazione dell’intelligenza artificiale dal controllo degli umani, cioè l’irruzione di robot guidati dall’IA in grado di prendere il controllo della realtà, gli italiani si dividono poiché il 38% li reputa un pericolo reale da scongiurare, il 40% una pura invenzione della fantasia e il 21% non ha idee precise in proposito.
Accompagnare lo sviluppo e l’impiego massiccio dell’IA con l’applicazione di una regolazione non invasiva, ma in grado di garantire i diritti delle persone è a questo stadio assolutamente prioritario e in linea con il sentiment prevalente tra gli italiani.
L’innovazione deve rispondere anche alle esigenze particolari dei nostri territori: per questo Coldiretti ha proposto di autorizzare i droni per l’utilizzo efficiente di prodotti fitosanitari, soprattutto nell’agricoltura di montagna o eroica.
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