Arriva la conferma ufficiale di Stellantis sulla chiusura di Mirafiori a dicembre, anticipata da MF-Milano Finanza giovedì 7 novembre. Il gruppo guidato da Carlos Tavares, si legge in una nota, ha comunicato nella giornata di mercoledì 27 ai sindacati «la sospensione delle attività produttive dal 2 al 17 dicembre, cui seguirà la chiusura collettiva dell’impianto dal 18 dicembre al 5 gennaio frutto di un accordo siglato nelle scorse settimane in relazione alle festività di fine anno».
Non ci sono ordini per la 500 elettrica
La ragione, secondo Stellantis, «è la persistente situazione di incertezza nelle vendite di vetture elettriche in svariati mercati europei che rappresentano il 97% della produzione di Mirafiori e di vetture del settore del lusso in alcuni paesi extraeuropei come Cina e Stati Uniti». Tradotto: non ci sono gli ordini sufficienti per proseguire la produzione della 500 elettrica da qui a fine anno. «Il segmento city car Bev in Europa nei primi 10 mesi dell’anno si è ridotto del 54% rispetto allo stesso periodo del 2023 e, allo stesso tempo in Italia, il mix Bev è su livelli molto bassi intorno al 4%», prosegue Stellantis nella nota. «Questo non è sufficiente a mantenere una continuità nella produzione. In questo scenario la scelta di produrre la nuova 500 ibrida a Mirafiori (che arriverà a novembre 2025, ndr) è coerente con la responsabilità sociale del brand».
Quando riaprirà Mirafiori?
A novembre Stellantis ha fatto lavorare le Carrozzerie di Mirafiori su un turno unico da circa 170 vetture al giorno, quindi con una capacità ridotta. Sufficiente però a coprire una domanda che, senza incentivi alle auto elettriche in italia e anche in altri importanti mercati europei come per esempio la Germania, rimane troppo debole. Una situazione che però probabilmente proseguirà anche con l’inizio del 2025. E, secondo quanto hanno riferito a MF-Milano Finanza due fonti a conoscenza della questione, la produzione della 500 elettrica non dovrebbe ripartire subito dopo l’Epifania (da martedì 7 gennaio), come invece viene ipotizzato. La data più probabile per la ripresa delle attività è quella di lunedì 13 gennaio, con le linee che dovrebbero riattivarsi per tre settimane.
Fiom: situazione drammatica, Meloni ci convochi
«Come avevamo preventivato, l’utilizzo degli ammortizzatori sociali continua in modo esponenziale», dichiarano Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Cgil di Torino, e Gianni Mannori, responsabile Fiom di Mirafiori. «Siamo di fronte ad un altro lunghissimo stop produttivo della durata di un’intero mese», proseguono, «che pensiamo possa essere anche ulteriormente prolungato successivamente con il 2025 che si prospetta come un altro anno terribile e sarà il diciottesimo anno consecutivo in cui sono utilizzati gli ammortizzatori sociali». La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, «deve convocare le parti a Palazzo Chigi», è l’appello di Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive: «Il settore automotive rischia di sparire nel nostro Paese. Non ci fermeremo e proseguiremo fino ad auto-convocarci a Palazzo Chigi». (riproduzione riservata)
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