Siamo certi che l’area del nuovo Bufalini sia al sicuro da alluvioni “alla luce dei cambiamenti climatici, i cui effetti sul nostro territorio sono stati, solo negli ultimi 17 mesi, ripetitivi e devastanti”? Il quesito ha come mittente la lista civica “Cesena Siamo Noi”, che ha espresso “più volte perplessità su un progetto che, benché qualificante per la sanità locale, rischia di avere conseguenze impattanti su tutto il territorio cesenate”. Perplessità che sono confluite nelle osservazioni (c’era tempo fino al 25 novembre) al progetto definitivo del Bufalini due. “Il primo dubbio – scrive nelle sue osservazioni Cesena Siamo Noi – riguarda la collocazione del futuro polo sanitario che sorgerà su un terreno instabile costituito da sedimenti prevalentemente argillosi, in una area a rischio di potenziale allagamento con tiranti idrici convenzionali sotto la quale è presente una falda freatica non confinata quasi superficiale e canali, scoli e altre servitù che dovranno essere spostate”. “Dal punto di vista idraulico sono stati fatti tutti i lavori previsti dalla legge – è la risposta dell’architetto Enrico Sabatini, responsabile della progettazione edilizia dell’Ausl – ai quali se ne sono aggiunti altri al fine di tutelare il territorio. Ma una risposta dettagliata va rimandata alle autorevoli strutture che fanno parte della Conferenza dei Servizi tra cui Ausl, Comune, Provincia, Regione, Autorità di Bacino, Arpae, Forze Armate”. “Ben vengano le legittime preoccupazioni – continua Sabatini -. Ma un allarme motivato deve avere elementi conoscitivi attendibili. Peraltro tutta la pianura padana è area alluvionale e gli edifici, in queste zone, vengono realizzati con accorgimenti messi in atto dai tecnici preposti. Non è che si realizza un ospedale senza che tanti enti non si esprimano in maniera approfondita e corretta, in caso contrario quei tecnici vanno estromessi dagli organi professionali e magari anche messi in galera. Nell’area del nuovo ospedale sono previste tutte le misure necessarie ad una eventuale emergenza idraulica, dalle vasche di laminazione, alle pompe, al posizionamento di tutti gli edifici su un piano rialzato. Peraltro quell’area è una delle poche che non si è allagata”. Ma la lista civica pone l’accento anche su un altro tema: “Il nuovo polo ospedaliero si svilupperà su un’area agricola di pregio con conseguente consumo di suolo, in totale disarmonia con la scelta” precedentemente adottata dal Comune. Si saprà poi quante delle osservazioni che nel frattempo sono arrivate dalla città concorreranno a integrare o modificare il progetto. Il nuovo Bufalini, peraltro, benché sia stato superato lo scoglio dei finanziamenti Inail (132 milioni e 200 mila euro necessari a comporre la cifra totale di 305 milioni di euro), non è vicino. Dopo le valutazioni della Conferenza dei Servizi passa alle Commissioni consiliari e, infine, al consiglio comunale.
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