A due giorni dal voto contrario all’emendamento della Lega sul taglio al canone Rai e nel pieno di un caos politico che ha portato alcuni a sostenere che stiano nascendo profonde fratture all’interno della maggioranza di governo, è intervenuto il leader forzista Antonio Tajani a riportare la tranquillità e a rassicurare gli animi di coloro che temono una possibile guerra intestina nel centrodestra. “La sinistra non si illuda che per un emendamento che non abbiamo votato ci siano problemi nella maggioranza“, ha infatti sostenuto il ministro degli Esteri in una intervista a Libero, ribadendo la forza e la stabilità dell’esecutivo Meloni.
Non ci sono incomprensioni o guerre, ma solamente partiti diversi che portano avanti battaglie individualistiche, che possono quindi trovare lo sfavore anche degli alleati di governo. “Ognuno ha la propria identità, ma questa è una risorsa“, ha sostenuto Tajani, ricordando che anche le discussioni all’interno di una coalizione possono trasformarsi in una vera e propria ricchezza. “Con Salvini non c’è nessun problema personale. Non c’è e non voglio fare nessuna guerra, credo in questa coalizione e dobbiamo rafforzarla“, ha aggiunto poi, di fatto rispondendo alle domande sorte negli ultimi giorni.
Il vicepremier forzista ha poi affrontato lo spinoso tema delle guerre, ricordando che l’obiettivo di tutte le parti in gioco a livello internazionale è quello di raggiungere una pace che sia veramente giusta, sia in Medio Oriente che in Ucraina. “Dobbiamo chiudere questa stagione tremenda, ma non con la sconfitta dell’Ucraina, perché daremmo ragione alla Russia che pensa che chi è più forte poi decide la politica internazionale“, ha infatti spiegato Tajani, sottolineando che, mentre si ragiona per porre fine al conflitto russo ucraino entro il 2025, al contempo si continua a lavorare affinché anche in Medio Oriente si fermino i bombardamenti.
Tajani: “Io sono leale alla coalizione“
Antonio Tajani, consapevole delle voci che ormai da mesi aleggiano sui tre partiti di maggioranza, ha voluto nuovamente ricordare che “la coalizione di centrodestra è solida” e che di conseguenza questa “andrà avanti a fare riforme e arriverà alla fine della legislatura“, senza alcun tipo di pericolo a rallentarla. Il vicepremier non ha comunque nascosto che il rapporto tra gli alleati di governo potrebbe essere organizzato meglio, con tempi maggiori dedicati alla comunicazione, “per confrontarci, per parlare, fare delle scelte comuni“, per evitare che vengano a formarsi incomprensioni dovute alla mancanza di dialogo.
Oltre a questo, non vi sarebbero particolari problemi all’interno della maggioranza, tanto che Tajani ribadisce nuovamente il suo sostegno al governo Meloni. “Il premier ha le sue idee, io sono sempre stato leale. Berlusconi diceva sempre ‘meglio leale che fedele’ e “sulla mia lealtà e sulla lealtà di Forza Italia non ci sono dubbi“, ha continuato il vicepremier forzista, sottolineando però che il rapporto di collaborazione che esiste tra i tre leader della maggioranza presuppone anche che ogni di questi abbia “le proprie idee“.
In questo senso, quindi, la Lega ha potuto presentare l’emendamento per il taglio del canone Rai e Forza Italia ha potuto decidere di non votarlo. Il leader azzurro ha infatti spiegato che il suo partito non ha ritenuto corretta la decisione del Carroccio, che avrebbe voluto tagliare da90 a 70 euro il canone, per poi recuperare i fondi perduti attraverso il gettito del concordato fiscale. “Perché utilizzare 430 milioni per finanziare la Rai mentre può esserci un canone che costa 50 centesimi a ogni cittadino italiano?“, si è infatti chiesto Tajani, per poi aggiungere: “Meglio utilizzare questi 430 milioni per aumentare le pensioni, ridurre l’Irpef o magari ridurre le liste d’attesa negli ospedali“.
Inoltre, il ministro ha sottolineato come Forza Italia continui a dialogare con Giorgetti per comprendere la fattibilità dell’allargamento della Flat Tax e della riduzione dell’Irpef, sostenendo che “non è possibile fare tutto quest’anno, perché dobbiamo fare i conti con la dissennata gestione del Superbonus, che ha provocato danni enormi alle casse dello Stato“.
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