Stagione Teatrale Comune di Capranica 2024-2025
Teatro Francigena
Comune di Capranica e ATCL, circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio, presentano la Stagione Teatrale del Teatro Francigena, cinque spettacoli in abbonamento più uno fuori abbonamento.
“Con grande orgoglio e profonda emozione annunciamo l’apertura della nuova stagione teatrale, un viaggio attraverso storie, emozioni e riflessioni che illumineranno il nostro teatro e il cuore della nostra comunità” queste le parole del Sindaco Pietro Nocchi, che ribadisce anche come “Il teatro è un luogo speciale: è spazio di cultura, di incontro e di confronto, dove si intrecciano storie che parlano di noi, dei nostri sogni, delle nostre paure e delle nostre speranze. La stagione che sta per iniziare rappresenta tutto questo e molto di più. Un sentito ringraziamento va ad ATCL, che da diversi anni ci permette di offrire al Teatro Francigena un livello artistico di grande qualità, incontrando costantemente il favore e l’apprezzamento del nostro pubblico”.
La Direttrice Artistica Isabella Di Cola e l’Amministratore Delegato Luca Fornari affermano: “È dal 1981 che l’ATCL, Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio, come Circuito Multidisciplinare dello spettacolo dal vivo, svolge un’attività di sostegno e coordinamento delle attività di spettacolo con i Comuni della nostra regione come il Comune di Capranica. L’auspicio di questa stagione teatrale è quello di rinnovare e rafforzare il legame del teatro Francigena con la comunità che lo ospita. Siamo certi che i grandissimi interpreti in programma sapranno conquistare il pubblico con le loro proposte variegate e di elevato profilo artistico. Un cartellone dove convivono alti contenuti e leggerezza, tradizione e drammaturgia contemporanea, in un alternarsi di eventi, fatto di artisti che solitamente popolano i grandi circuiti nazionali della prosa. ATCL ringrazia l’amministrazione comunale di Capranica che sostiene e promuove la cultura teatrale come pilastro della crescita culturale dei propri concittadini. Inoltre, il ringraziamento non può che andare al pubblico di Capranica, che rende possibile tutto questo e che siamo certi saprà rispondere con passione e affetto.”
Ad aprire la stagione, domenica 5 gennaio, alle 18,30, Rumba – L’asino e il bue del presepe di San Francesco nel parcheggio del supermercato di e con Ascanio Celestini, musiche di Gianluca Casadei, voce Agata Celestini, immagini dipinte Franco Biagioni. Un uomo contro corrente che, pur essendo ricco, scelse non solo di essere povero, ma di farsi servo dei poveri. Un cavaliere che non volle più fare la guerra e che, da frate, in tempo di crociate, si recò in Terra Santa predicando la pace e la fratellanza. Ma perché Francesco ci affascina ancora dopo otto secoli? E dove lo troveremmo oggi?
Tra i barboni che chiedono l’elemosina nel parcheggio di un supermercato? Tra i facchini africani che spostano pacchi in qualche grande magazzino della logistica? In scena c’è Ascanio Celestini che racconta e Gianluca Casadei che suona. Rumba è la terza parte di una trilogia composta anche da Laika (2015) e Pueblo (2017). I due personaggi sono gli stessi in tutti e tre gli spettacoli, vivono in un condominio di qualche periferia e si raccontano quello che gli succede. Nella povera gente del loro quartiere riconoscono facce e destini analoghi a quelli degli ultimi che Francesco ha incontrato otto secoli fa che, oggi come ieri, nessuno vede. Sabato 18 gennaio, alle 21,00, Faccia Un’Altra Faccia, di Tiziana Foschi, Antonio Pisu, Francesca Zanni, con Tiziana Foschi e Antonio Pisu, regia Antonio Pisu. Persone, tipologie umane che ho visto passare (ma anche restare) in molti anni di questo mestiere. Facce che in scena si amplificano diventano grottesche pur di strappare una risata, e in platea ognuno riconosce il vicino di casa, il giornalaio, il collega di ufficio, la suocera, ma mai sé stesso. È l’antico gioco della parodia: trasformare persone in personaggi e situazioni quotidiane in ciò che vale la pena di raccontare. Del resto, le storie di uomini e di donne sono sempre state il bersaglio della mia curiosità e il trasformismo l’abito ideale alla mia timidezza. Le mie facce sono proiezioni di realismo, sono facce contemporanee, che raccontano l’attualità, ma anche facce di sogno cinico e garbato. Sono i tanti connotati che ho. “La faccia e l’unica zona del corpo che mostriamo nuda “. A volte è inclusiva e accogliente altre è scostante, inadeguata. Questo spettacolo cerca di scatenare una risata, stimolare un pensiero, suscitare un ricordo…cerca una nuova faccia da mostrare. Sabato 1° febbraio, Quasi Quasi Ci Ripenso, alle 21,00, di Gianni Quinto, Maurizio Paniconi e Alessandro Tirocchi, con Valeria Monetti, Alessandro Tirocchi, Maurizio Paniconi, regia Andrea Palotto.
Riccardo e Greta vogliono sposarsi in chiesa per usufruire di un bonus in denaro stanziato dal papa per combattere la crisi dei matrimoni religiosi. A guidarli nel ritiro spirituale di 3 giorni troveranno don Nino, un prete particolare e molto poco classico. Tra i dubbi sentimentali della coppia ed i segreti del prete, i tre arriveranno ad una crisi che metterà tutto in discussione. Una commedia tra il sacro ed il profano: Toni ironici, situazioni divertenti fatte di battute ed equivoci, per uno spettacolo che sarà l’occasione per riflettere anche sull’amore in tutti i suoi significati!
Sabato 22 febbraio, alle 21,00, Io Provo A Volare, omaggio a Domenico Modugno con Gianfranco Berardi, voce solista e chitarra, Davide Berardi, fisarmonica Bruno Galeone, regia Gabriella Casolari. “Io provo a volare” è una drammaturgia originale, che a partire da cenni biografici di Gianfranco Berardi racconta la vita di uno dei tanti giovani cresciuti in provincia pronti, sull’onda del mito, ad affrontare ogni peripezia per realizzare il sogno di diventare artisti. Ed è proprio attraverso la descrizione delle aspettative, delle delusioni, degli sforzi e degli inganni subiti da truffaldini incontri che si articola il viaggio fra comici episodi della realtà provinciale e alienanti esperienze metropolitane. La storia vede lo spirito di un custode di un teatrino di provincia che, a mò di vecchio capocomico, torna in scena ogni notte, a mezzanotte, in compagnia dei suoi musicisti all’interno del teatro, in cui mosse i primi passi. Così fra racconto, musica e danza, si rivivono episodi della sua vita: i sogni, gli incontri, gli stages, le prove, la fuga, la scuola, il primo lavoro e l’amaro rientro al paesino, al quale, dopo aver provato tutte le strade possibili, è costretto a tornare. Ma come se non bastasse, il piccolo e romantico cinema in cui aveva cullato il sogno artistico, non è più quello di una volta. Così per amore dell’arte e della propria felicità, il giovane decide di entrare di nascosto nel teatro e pietra dopo pietra demolirlo. Il lavoro quindi, utilizzando la figura di Modugno come simulacro, rende omaggio agli sforzi ed al coraggio dei lavoratori in genere e dello spettacolo in particolare, che, spinti da passione, costantemente si lanciano all’avventura in esperienze giudicate poco dignitose, solo perché meno visibili. Poesia e comicità sono gli ingredienti principali della pièce, che attraverso un uso sui generis della luce trasmette atmosfere emotive, suggestioni e ricordi indimenticabili cercando di risvegliare nel pubblico quel sogno di libertà di cui Modugno si fece portavoce e simbolo. Domenica 23 marzo, alle 18,30, Lapocalisse, un reading di Valerio Aprea, monologhi scritti per lui da Makkox. L’apocalisse è imminente. L’apocalisse è prossima. L’apocalisse è inevitabile. Ma siamo proprio sicuri? Davvero non c’è un barlume di speranza? Un minimo spiraglio di possibile intervento per scongiurare un destino che sembra ineluttabile? E se sì, a quali condizioni? Attraverso quali ostacoli? Siamo ancora in tempo per correggere la rotta? Ma poi, soprattutto, la vogliamo davvero correggere questo rotta? Dalla scienza al suo opposto, dagli algoritmi alle abitudini quotidiane, dalla politica al progresso e all’inerzia che lo frena. Un assolo iperbolico sulla nostra resistenza e difficile adattabilità al nuovo, in una circumnavigazione attorno al concetto di cambiamento, necessario ad affrontare il buio che ci minaccia. A chiudere la stagione, fuori abbonamento, domenica 5 aprile, alle 21,00, Ago-Capitano Silenzioso di e con Ariele Vincenti. È la storia di Agostino Di Bartolomei, il Capitano Silenzioso, lasciato ai margini da un mondo che non si volta indietro. Un uomo cresciuto in borgata, tra partite sui prati e cinematografi, che con il suo linguaggio forbito, portava in giro per l’Italia una Romanità diversa, dove i valori di solidarietà ed ironia sono il suo fondamento. Lo spettacolo racconta la Storia di un calcio e di un tempo che non c’è più, attraverso gli occhi e la memoria di un tifoso della Roma, ex Ultrà di Curva anni ‘80, cresciuto nella stessa borgata e amico d’infanzia di Ago. “In porto ci arriveremo sicuramente, vediamo di arrivarci col vessillo”. Era un Capitano Silenzioso, ma quando parlava lasciava il segno. Sul campo affrontava gli avversari con “umiltà ed abnegazione”, quando segnava s’inginocchiava davanti ai suoi tifosi perché “bisogna avere sempre rispetto della gente che paga il biglietto”. Agostino non era capace di essere ipocrita, forse è per questo che è stato emarginato dal suo ambiente, perché era gentile ed educato. Ma senza questi valori il calcio cosa diventa?
PREZZI BIGLIETTI E ABBONAMENTI
ABBONAMENTI
Abbonamento a 5 spettacoli € 50,00
Abbonamento a 5 spettacoli con prenotazione posto € 60,00
BIGLIETTI
Biglietto intero € 15,00 – ridotto € 12,00
Biglietto online € 15,00 + € 1,50 d.p.
PRENOTAZIONI ABBONAMENTI E BIGLIETTI
Dal lunedì al venerdì presso il Centro Civico Piersanti Mattarella di Capranica
dalle ore 9:00 alle 12:00
e dalle ore 15:00 alle 18:30
Gli abbonamenti potranno essere ritirati dal 2 dicembre presso il Centro Civico Piersanti Mattarella negli orari sopra indicati o nel giorno del primo spettacolo
La biglietteria del Teatro sarà aperta a partire da due ore prima di ogni spettacolo
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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