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Efficienza della sanità in Italia, i numeri del report Agenas presentato ieri ad Arezzo e relativi al 2023 mostrano che Benevento tende a migliorare rispetto all’anno precedente ma continua a procedere un po’ in affanno. Costi eccessivi in diversi settori, poca prevenzione e tanti cittadini che vanno a curarsi fuori provincia indicano che vi sono margini di miglioramento che possono e devono essere raggiunti.

Magari sull’esempio delle 5 aziende che hanno mostrato i migliori livelli di performance a livello nazionale. Tutte al nord: Vicenza, Bergamo, Padova, Belluno e Bologna.

Con un’occasione importante rappresentata dal Pnrr, con la sua mole di investimenti che assegna a Benevento il secondo posto in Italia. Ma ecco i numeri presentati ieri dall’Agenzia nazionale, che misurano la «salute della sanità».

I numeri 

Il monitoraggio si basa sulla valutazione di 34 indicatori classificati in 6 aree (prevenzione, distrettuale, ospedaliera, sostenibilità economica-patrimoniale, investimenti e mortalità evitabile) e 12 sub-aree. Proprio la prevenzione rappresenta una delle note dolenti per la provincia sannita: costo pro capite elevato (205 euro, il secondo più alto in Italia dopo Vibo Valentia), con una risposta che è fra le peggiori in Italia: fra le ultime 10 per gli screening mammella, cervice e colon. Per quanto riguarda l’assistenza, ci sono numeri sotto la media per quanto riguarda i consultori familiari (meno di uno ogni 20mila abitanti) e gli assistiti over 65 in assistenza domiciliare, mentre si mantengono fra i più alti a livello nazionale i 25 minuti che passano tra la chiamata e l’arrivo di un mezzo di soccorso, peraltro con un dato inferiore rispetto a Napoli (29 minuti) o Caserta (28 minuti).

L’assistenza ospedaliera è un altro settore con diverse criticità: il San Pio di Benevento è tredicesimo in Italia per il tasso di permanenza in Pronto Soccorso oltre le 48 ore, sedicesimo per i tempi di degenza preoperatoria, con un costo medio giornaliero per la degenza stessa che è il terzo più alto in Italia (circa 900 euro), dopo Caserta e Messina. Critico anche il rapporto fra le 16 sale operatorie e i 373 interventi eseguiti. Alto, troppo alto l’indice di fuga fuori Asl anche per ricoveri ed interventi di medio bassa complessità, peraltro il più basso in Campania dopo Salerno. C’è peraltro un risvolto positivo, rappresentato da un rispetto dei tempi di attesa per gli interventi che raggiunge il 94%, sugli stessi livelli delle eccellenze italiane. Veloce e rapida la risoluzione, con il numero medio di giornale di degenza (8,5) che è il quarto migliore in Italia.

Il costo totale dell’assistenza pro capite sfiora i duemila euro, con un’incidenza di 128 euro per la medicina di base e di 157 per l’assistenza farmaceutica. Efficace e rapido il sistema dei pagamenti, con i fornitori che vedono saldate le fatture emesse anche con anticipo rispetto alle scadenze prefissate. Buone notizie, infine, nel settore degli investimenti, con macchinari non particolarmente anziani.

Per quanto riguarda in particolare la grandi apparecchiature si tratta delle più giovani in Italia: nessuna è gravata da oltre dieci anni di esercizio, succede solo a Benevento, Bergamo, Imola e Potenza. Adeguati e non eccessivi i costi per il noleggio ed il leasing delle apparecchiature. In conclusione il giudizio di Agenas per la sanità a Benevento è fra molto basso e basso per quanto riguarda la prevenzione, fra basso e medio per la sostenibilità economico patrimoniale, fra medio e buono per gli investimenti. Molto buona l’assistenza ospedaliera, mentre l’assistenza distrettuale oscilla fra basso per i servizi territoriali e molto buono per le prestazioni specialistiche.