La crisi idrica che da giugno attanaglia l’Irpinia arriva sul tavolo della Regione Campania. Lunedì alle 15 a Palazzo Santa Lucia il tavolo tecnico convocato dall’assessore all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola, per trovare soluzioni al disagio della popolazione per le continue sospensioni del servizio che neanche l’approssimarsi dell’inverno ha mitigato.
Al confronto con il vice governatore i consiglieri regionali Maurizio Petracca e Vincenzo Alaia, l’amministratore unico dell’Alto Calore, l’avvocato Antonio Lenzi, insieme al responsabile dell’Area Esercizio, l’ingegnere Francesco Monaco, oltre al presidente e al direttore generale dell’ente idrico campano, Luca Mascolo e Giovanni Marcello.
L’appuntamento arriva pochi giorni dopo un primo passaggio effettuato dai due riferimenti irpini nel parlamentino regionale con i vertici del Ciclo integrato delle Acque e dei Rifiuti e la riunione dei sindaci a Sturno. Ma anche in seguito ad altre sollecitazioni giunte direttamente o indirettamente dal territorio al presidente della giunta regionale, Vincenzo De Luca.
All’attenzione di Bonavitacola e dei riferimenti dell’Eic ci sarà sicuramente la richiesta del finanziamento di un tratto dell’adduttrice che passa per Castelfranci, Villamaina e Gesualdo e che è soggetta a rompersi più volte al mese. La sostituzione della parte di condotta più malandata riguarda un chilometro e mezzo dell’infrastruttura per una spesa che si aggira dai 2,5 ai 3 milioni di euro.
L’intervento metterebbe al sicuro 32 comuni e un bacino di 10mila utenti. Ma di proposte ce ne sono anche altre, senza dimenticare i progetti già sovvenzionati dalla Regione proprio sulla dispersione della risorsa, in parte in capo all’Acs e in parte ai Comuni interessati. Probabile che Bonavitacola chieda conto anche dello stato dell’arte di queste opere, la cui selezione e prima fattibilità risale alla presidenza della partecipata dell’acqua di Lello De Stefano. Visto l’appuntamento di inizio settimana, il sindaco di Aiello del Sabato che aveva organizzato per questa mattina una raccolta firme davanti alla sede dell’Alto Calore, ha annullato l’iniziativa. Un appuntamento che pure aveva già incassato l’adesione di molte fasce tricolori della Valle del Sabato, Hinterland avellinese e Bassa Irpinia. Resta, però, valida la proposta di Sebastiano Gaeta.
Tre istanze già inoltrate ad enti preposti e autorità competenti. In primis la richiesta di aumentare il prelievo dell’aliquota idrica dal gruppo sorgivo di Cassano Irpino di 100 litri al secondo fino a fine febbraio. Una quantità aggiuntiva all’attuale, da incamerare nel serbatoio di accumulo, in deroga all’accordo di programma con la Regione Puglia e l’Acquedotto pugliese, per raggiungere la portata di settembre. Un passaggio da sollecitare innanzitutto all’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale e all’Assessorato all’Ambiente di Palazzo Santa Lucia, a cui si affiancano altri due inviti: avviare la task force annunciata da Lenzi, per accelerare gli interventi di riparazione sulle condotte, e costituire dei gruppi di lavoro per ogni distretto con l’obiettivo di elaborare proposte tecniche da inviare a Governo e Regione Campania per i necessari finanziamenti.
Intanto, dal segretario del Pd di Grottaminarda, Nicola Cataruozzolo, l’input è “costituire l’unità di crisi regionale per l’emergenza idrica e far deliberare alla giunta regionale lo stato di calamità naturale per aprire l’iter per lo stato di emergenza” e avere una dotazione di fondi come successo per la Basilicata. Dal comitato “Uniamoci per l’acqua”, invece, la critica ad adottare soluzioni parziali e la proposta di chiedere l’istituzione di un fondo straordinario per la riqualificazione completa delle reti idriche”. Nel frattempo, da ieri sera a questa mattina sono stati 22 i comuni irpini a secco.
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