Le persone che hanno superato i 50 anni hanno grosse difficoltà nel trovare un’occupazione. Questo è un luogo comune estremamente diffuso. Si crede che debbono superare scogli più impegnativi rispetto ai giovani e giovanissimi. Oggi è però sempre così oppure si tratta di un’affermazione che può essere smentita dai fatti?
Rilevazioni, statistiche e analisi aiutano a capire se quella della ricerca del lavoro sia davvero una questione in cui l’età gioca un ruolo chiave. Un’indagine recentemente svolta dall’Associazione Italiana Società Outplacement – Aiso indica che per chi ha superato la “boa” della mezza età – e non ha al momento un lavoro – non tutto è perduto sul fronte occupazionale. Non mancano affatto le ricerche di manager e impiegati over 50 da parte delle aziende. Anche Istat conferma una situazione meno complessa di quanto, a prima vista, potrebbe sembrare.
Vediamo allora qualche percentuale interessante e alcuni approfondimenti in materia, cogliendo l’occasione per ricordare agevolazioni e sgravi contributivi previsti per i lavoratori “senior”. Davvero i cinquantenni faticano così tanto a trovare lavoro?
La mezza età non è un “handicap” per trovare lavoro: i dati Istat e Adapt
Riproporsi in un mercato del lavoro talvolta altamente concorrenziale, in cui occorre essere al posto giusto e al momento giusto, potrebbe apparire un enorme ostacolo. Lo stesso dicasi per l’aggiornamento delle competenze.
Istat però indica qualcosa di diverso: i dati degli ultimi anni sull’occupazione per gli over 50 segnano infatti una ripresa. In particolare, se diamo un’occhiata alle cifre di quest’anno, l’incremento tendenziale degli occupati è pari all’1,7%. Per l’istituto nazionale di statistica, la percentuale con segno positivo si associa alla diminuzione della disoccupazione e alla stabilità dell’inattività per questa fascia d’età.
Il dato ribadisce che i cinquantenni e oltre sono oggi tra i profili ricercati dagli imprenditori. Lo testimonia anche un report Istat relativo a dicembre dello scorso anno: gli over 55 occupati nel nostro Paese sono cresciuti di ben il 15% rispetto al 2022.
In sostanza, il trend è positivo e caratterizzato da una richiesta sempre più alta di lavoratori non più giovanissimi. Qualche mese fa Adapt – l’associazione senza fini di lucro fondata da Marco Biagi nel 2000 per promuovere studi e ricerche di lavoro – ha analizzato le rilevazioni Istat. Dall’analisi dei nuovi occupati per fascia d’età si può scoprire come due persone su tre siano tra i 50 e i 64 anni. Solo una su cinque, invece, sotto i 35 anni.
L’outplacement come ricetta vincente per i lavoratori senior
Aiso e Adapt si domandano perché i cinquantenni oggi riescano ad essere più appetibili dei giovani lavoratori. Le possibili cause sono più d’una:
- incontro tra domanda e offerta più agevole;
- referenze;
- esperienza;
- necessità di avere lavoratori già formati;
- competenze non sostituibili dall’IA;
- maggior adattabilità;
- agevolazioni previste dallo Stato.
Ecco gli elementi che aiutano a spiegare perché gli over 50 non sono affatto sgraditi al mercato del lavoro.
Non solo: senza dubbio la denatalità (un problema in verità anche europeo), l’aumento dell’età media e la fuga di giovani all’estero (con alcune aree territoriali maggiormente interessate) contribuiscono a questo scenario.
Come accennato in apertura, altra conferma arriva dall’indagine Aiso, secondo cui il lavoro per gli over 50 è in crescita. Ciò in controcorrente a quella convinzione comune secondo cui i lavoratori più maturi sono i primi a perdere il lavoro in tempi di crisi. Al tempo stesso sarebbero i più lenti a rientrare nel mercato del lavoro in tempi di ripresa economica.
L’Associazione ha chiarito che il trend positivo per gli over 50 riguarda anche i lavoratori con più qualifiche e formazione accademica. Come dire: i giovani iper-specializzati fanno concorrenza ma non troppo. L’Aiso ha infatti registrato inserimenti nel primo semestre 2024 pari al 70% dei casi, nei quali è attivato il percorso di transizione lavorativa. Si contano figure eterogenee tra loro, tra cui impiegati di primo livello, quadri e dirigenti, sostenuti da un servizio ad hoc di outplacement, che – spiega Aiso – è efficace e ha una durata in media di quasi cinque mesi.
Questo servizio – lo ricordiamo – si concretizza con l’affidamento di un lavoratore in uscita da un’azienda, presso un’agenzia specializzata con compiti di consulenza e di “ponte” tra vecchio e nuovo lavoro. Lo scopo è infatti quello del più rapido reinserimento o ricollocamento occupazionale. Pur cinquantenni e oltre, impiegati, quadri e dirigenti – fa sapere Aiso – rientrano abbastanza velocemente nel mondo del lavoro, mettendoci molto meno di un anno.
Per quadri e dirigenti, le nuove opportunità riguardano in particolare settori tecnici come ad es. l’ingegneria, il chimico-farmaceutico o i motori, a conferma della specializzazione richiesta e ambita insieme all’esperienza.
Agevolazioni assunzioni over 50
A favorire il reinserimento degli over 50 nel mercato del lavoro, abbiamo anche una serie di iniziative ad hoc. Come spiegato nel sito del Ministero del Lavoro, l’Assegno di ricollocazione – Adr è una di queste. Lo strumento supporta le persone a ricollocarsi nel mercato del lavoro e consiste – in realtà – in un voucher da sfruttare presso i soggetti che forniscono servizi di assistenza per la ricerca di occupazione.
In particolare oggi è operativo l’Adr Cigs, a favore ai lavoratori in cassa integrazione straordinaria: è formalmente un voucher perché la somma non è versata al lavoratore, ma al Centro per l’impiego o all’Ente accreditato che aiuta e riesce a trovare un’occupazione alla persona in cassa integrazione straordinaria.
Un differente aiuto ai lavoratori senior è costituito dagli sgravi contributivi per le imprese riconosciuti su scala nazionale. Infatti, a contribuire al rilancio dell’occupazione over 50, l’attuale Esecutivo ha confermato nel 2024 i benefici di cui alla legge Fornero, ossia l’agevolazione al 50% sulla contribuzione Inps e Inail, dovuta dai datori di lavoro che assumono a tempo determinato, indeterminato o con trasformazione, lavoratori over 50 disoccupati da più di un anno. Lo sconto parziale si applica per un periodo massimo di 18 mesi.
Infine vale la pena ricordare sia l’incentivo donne, ossia l’esonero contributivo totale – previsto a specifiche condizioni – a favore di datori di lavoro privati, che assumano a tempo determinato, indeterminato o con trasformazione, “donne lavoratrici svantaggiate” (come indicato nell’art. 4 della legge n. 92 del 2012), sia le iniziative adottate in varie regioni italiane. Ci riferiamo ad alcuni programmi mirati a sollecitare la ricollocazione nel mondo dell’occupazione di categorie considerate “svantaggiate” come gli over 50, tramite contributi diretti ai datori che assumono, preceduti da attività di formazione dei potenziali lavoratori.
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