Un progetto di orientamento innovativo, studiato per permettere ai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado di entrare nelle imprese artigiane e confrontarsi con gli imprenditori, perché possano disporre di informazioni importante nella scelta del loro futuro scolastico e professionale.
Confartigianato Imprese Lecco ha lanciato ufficialmente il progetto “Aziende Aperte”, protagonista lo scorso anno di una sperimentazione che ha dato ottimi risultati, sia in termini di partecipazione che di feedback dei partecipanti.
Confartigianato lancia il progetto Aziende Aperte
“Viviamo in un momento storico in cui le imprese artigiane, nonostante innovazione ed eccellenza, si trovano a fronteggiare una sfida cruciale: la carenza di risorse umane qualificate – premette la presidente di Confartigianato Imprese Lecco, Ilaria Bonacina – È in questo contesto che nasce il progetto Aziende Aperte, un’iniziativa pensata per creare un ponte tra giovani, famiglie e mondo dell’artigianato. Grazie a questo progetto, gli studenti delle scuole medie hanno l’opportunità unica di entrare nelle nostre aziende, toccare con mano il valore del lavoro artigiano, scoprire le tecnologie di ultima generazione e percepire il legame tra tradizione e innovazione che caratterizza le nostre imprese”.
Un ponte tra scuola e impresa
“Crediamo che solo mostrando ai ragazzi ciò che le aziende artigiane sono in grado di offrire — dall’artigianato di precisione all’utilizzo delle tecnologie più avanzate — sia possibile superare vecchi stereotipi e ispirare le nuove generazioni verso carriere che uniscano passione e concrete opportunità professionali. Aziende Aperte non è solo un progetto di orientamento: è un invito a immaginare il proprio futuro all’interno di un sistema produttivo ricco di opportunità, che è da sempre il cuore pulsante del nostro territorio“.
Entrando più nel dettaglio dell’iniziativa, attraverso Confartigianato Lecco i ragazzi possono scegliere la categoria artigiana di loro interesse e fissare un appuntamento per essere accolti con i loro genitori direttamente dal titolare dell’azienda e dai suoi collaboratori. Questi gli dedicheranno un’ora del loro tempo per far visitare l’impresa e spiegare tutti gli aspetti di interesse. “L’obiettivo è fare in modo che i giovani, conoscendole, si possano appassionare alle realtà artigiane e scelgano una carriera di questo tipo. O quanto meno la possano prendere in considerazione”, conclude la presidente Bonacina.
L’importanza dell’orientamento
“L’orientamento è uno degli strumenti più potenti che possiamo offrire ai giovani per costruire il loro futuro. Confartigianato Imprese Lecco – interviene il segretario generale Matilde Petracca – da sempre è impegnata nel valorizzare il mondo dell’artigianato e nel supportare concretamente sia le imprese che le nuove generazioni. Il progetto Aziende Aperte si inserisce in questo percorso con un approccio innovativo: incontri personalizzati che mettono i ragazzi delle scuole medie direttamente in contatto con gli imprenditori artigiani del nostro territorio. Questa scelta nasce dalla consapevolezza che il miglior modo per orientare i giovani sia quello di far loro vivere un’esperienza concreta, permettendo loro di scoprire da vicino le eccellenze artigiane, le tecnologie avanzate utilizzate nelle aziende e le possibilità professionali che il settore può offrire. È un modo per far dialogare tradizione e futuro, puntando su un orientamento che non è solo informativo, ma profondamente formativo e ispirante”.
Gli studenti hanno pensato il logo
Aziende Aperte è anche un progetto che parla di coinvolgimento e creatività. Per il logo dell’iniziativa, Confartigianato ha deciso di coinvolgere gli istituti grafici del territorio lecchese, dando vita a una collaborazione che ha messo in luce il talento dei giovani studenti. Al concorso hanno partecipato tre scuole: IIS Fiocchi (classi IV R e IV V, coordinati dalla prof. Maria Piscopo), CFP Consolida (classe IV grafici, col prof. Andrea Sangalli) e Fondazione Clerici (classe III del corso Operatore grafico coordinata dal prof. Stefano Bonacina). Ad aggiudicarsi la vittoria e il relativo premio (un assegno da 500 euro da utilizzare per necessità didattiche) è stato un elaborato di quest’ultimo istituto.
“Il risultato è un simbolo che rappresenta non solo il progetto, ma anche i valori di innovazione, radicamento e partecipazione che sono al centro della nostra azione quotidiana. Con Aziende Aperte, Confartigianato ribadisce il proprio ruolo di trait d’union tra imprese, giovani e territorio, guardando con fiducia e impegno al futuro del mondo artigiano”, aggiunge il segretario Matilde Petracca.
“Il progetto Aziende Aperte rappresenta un tassello fondamentale dell’impegno che il Gruppo Scuola di Confartigianato Imprese Lecco porta avanti da anni, con l’obiettivo di avvicinare il mondo dell’artigianato a quello della scuola. Nonostante le difficoltà che a volte si incontrano nel dialogo con il sistema scolastico, dove comunque non mancano esempi virtuosi di lungimiranza e collaborazione, questa iniziativa sta dimostrando che il confronto diretto può portare risultati concreti e positivi”, afferma Walter Cortiana, referente del Gruppo Scuola di Confartigianato Imprese Lecco.
Un progetto che risponde a un bisogno reale
“I numeri della prima fase sperimentale parlano chiaro: 30 aziende aderenti, 71 studenti partecipanti e 20 scuole coinvolte, con 35 incontri effettivamente realizzati. Un segnale che il progetto sta rispondendo a un bisogno reale. La partecipazione attiva non solo degli studenti, ma anche delle loro famiglie, dimostra quanto sia importante creare occasioni di conoscenza diretta, che vanno oltre le semplici informazioni teoriche. Aziende Aperte non è solo un’opportunità per i ragazzi di esplorare le realtà artigiane del territorio, ma rappresenta anche una vetrina per gli imprenditori. Mostrare il proprio lavoro, le tecnologie all’avanguardia e il valore dell’artigianato significa attrarre i talenti di domani. È un’occasione unica per farsi conoscere e contribuire così non solo a garantire un futuro alle nostre imprese, ma anche a cambiare stereotipi ormai anacronistici legati alle caratteristiche delle aziende artigiane”.
Se non si trovano soluzioni a questa carenza di manodopera le conseguenze non riguarderanno solo le imprese artigiane, ma l’intera comunità, evidenzia Walter Cortiana. “Nel giro di dieci anni, o ciascuno di noi imparerà a fare lavori di elettrica e termoidraulica, oppure il problema diventerà insostenibile per tutti, bussando alla porta di ciascuno. L’auspicio è che sempre più artigiani colgano questa opportunità, contribuendo a costruire un sistema solido e inclusivo, dove scuola e impresa lavorino insieme per garantire un futuro al mondo del lavoro artigiano”.
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