Peculato e turbativa d’asta. Sono le due accuse nei confronti di un avvocato piacentino il cui processo si è aperto il 29 novembre davanti ai giudici del collegio presieduto da Federico Baita – a latere Isabella Farini e Ivan Borasi – dopo che la corte ha respinto un’eccezione presentata dai difensori dell’avvocato Corrado Schiaffonati. Gli avvocati della difesa, Franco Livera e Vito Mormando, avevano sollevato l’incompatibilità territoriale perché i presunti reati commessi da Schiaffonati – per alcuni di questi viene processata anche la commercialista Donata Rimonti, difesa dall’avvocato Angelo Vola – sarebbero avvenuti nel Lodigiano.
I giudici, però, hanno deciso che un episodio di peculato e due di turbativa d’asta sarebbe di competenza piacentina. I due pm che hanno svolto l’indagine, Matteo Centini ed Emilio Pisante, contestano al legale piacentino di aver dato incarichi, quando lui era amministratore giudiziario, alla commercialista Rimonti (peculato, per consulenze per 79mila euro) e per irrego-larità commesse nella vendita dell’impresa (turbativa d’asta). Schiaffonati si è sempre detto innocente, sostenendo di aver agito correttamente durante il suo ruolo di amministratore giudiziario.
La ditta Cavidue spa di Fombio si è costituita parte civile con l’avvocato Matteo Pozzi, del Foro di Milano e con il piacentino Giovanni Capelli. Questa azienda sarebbe stata danneggiata dall’asta per la vendita di un ramo d’azienda della Vip srl perché, secondo la procura, sarebbe stato avvantaggiato un altro offerente.
Il processo è stato rinviato al febbraio 2025, quando cominceranno ad essere ascoltati in aula i tanti testimoni chiesti dalle parti. La procura ne ha segnati 45, la parte civile 9 e le difese 33.
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