Il Comune di Sassari, insieme a moltissime altre municipalità in Italia e nel mondo, ha aderito alla “Giornata per la vita – Giornata contro la pena di morte” promossa il 30 novembre dalla Comunità di Sant’Egidio e arrivata alla sua 23ª edizione. Sassari è dunque inserita nella lista delle “città per la vita” che valorizzano il ruolo prezioso e insostituibile delle Municipalità per tenere alta l’attenzione sui diritti umani e il valore della vita, contrastando, al tempo stesso, il fenomeno della violenza diffusa in tanti contesti urbani.
Si tratta della più grande mobilitazione abolizionista a livello internazionale il cui obiettivo è di stabilire un dialogo con la società civile in modo da assicurare che l’abolizione della pena di morte e la rinuncia alla violenza siano una cifra identitaria anche della città di Sassari e dei suoi cittadini.
La data del 30 novembre è stata scelta perché ricorda la prima abolizione della pena capitale: quella del Granducato di Toscana nel 1786. Sono oltre 2000 i Comuni che prendono parte a questa Giornata, con iniziative ed eventi che hanno come obiettivo la sensibilizzazione dei cittadini.
La Comunità di Sant’Egidio promuove questa giornata dal 2002 e da tempo è impegnata per l’abolizione della pena di morte.
Quest’anno la nuova amministrazione comunale ha confermato l’adesione all’invito della Comunità di Sant’Egidio, approvando all’unanimità la delibera 290 che dichiara inoltre il 30 novembre Giornata cittadina “Città per la Vita/Città contro la pena di Morte – Cities for life/Cities against the Death Penalty” garantendo ampia diffusione alla stessa iniziativa. Per questo motivo a Palazzo di Città è affisso uno striscione per affermare congiuntamente
No alla pena di morte. In campo internazionale, alcuni giorni fa, la Terza Commissione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione sulla moratoria contro la pena di morte con 131 voti a favore, 36 contrari, 21 astensioni e 5 assenti, con 5 voti favorevoli in più rispetto al 2022 e il numero minimo di assenti e astenuti, ridotti complessivamente a 26.
Dal primo voto del 2007 il consenso globale è aumentato significativamente, segno di un cambiamento di prospettiva in molti paesi. Quest’anno, per la prima volta, Zambia, Kenya e Zimbabwe hanno votato a favore della moratoria, confermando come l’Africa subsahariana sia uno dei principali motori di cambiamento a livello globale. La risoluzione, pur non avendo carattere vincolante, rappresenta un importante messaggio simbolico: chiede una sospensione temporanea delle esecuzioni ed è adottata da un’Assemblea in cui ogni Stato del mondo ha voce.
Il prossimo appuntamento cruciale sarà il voto in Assemblea Generale, previsto per dicembre 2024, che potrebbe consolidare ulteriormente il trend verso l’abolizione universale.
Per favorire un confronto sul tema dell’abolizione della pena di morte la Comunità di Sant’Egidio sta anche organizzando a Roma il 14º Congresso dei Ministri della Giustizia; un’occasione unica per rilanciare l’impegno globale in difesa della vita e promuovere un sistema di giustizia più umano e inclusivo.
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