Davvero l’anno prossimo la pressione fiscale arriverà al 56%? Davvero a essere colpito sarà il ceto medio, quello con un reddito fiscale compreso tra 32 mila e 40 mila euro? No, non è così e non può essere così. Vediamo il perché.
Le tasse si pagano a scaglioni
Le tasse (parliamo dell’Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche) si pagano a scaglioni di reddito. L’anno prossimo saranno questi con le relative aliquote di tassazione:
– 23% sulla quota di reddito fino a 28mila euro;
– 35% sulla quota di reddito oltre 28mila e fino a 50mila euro;
– 43% sulla quota di reddito oltre 50mila euro.
Ciò significa che se un lavoratore ha un reddito di 15mila euro pagherà un’Irpef calcolata tutta con l’aliquota del primo scaglione (cioè 23% per redditi fino a 28mila euro). Un lavoratore che ha un reddito di 35mila euro, invece, pagherà un’Irpef calcolata in parte al 23% (28mila euro) e in parte al 35% (cioè su 7mila euro, pari alla differenza 35mila — 28mila euro).
Le detrazioni
Una volta calcolata l’Irpef (c.d. lorda), questa può ridursi grazie alle c.d. detrazioni d’imposta (diventando c.d. netta) che possono essere di vario tipo: lavoro dipendente; pensionati, carichi famiglia; etc. Qui interviene la Manovra 2025 promettendo sconti maggiori; una conclusione che, però, non tutti condividono e che ha spinto a lanciare l’allarme di una pressione fiscale alle stelle, al 56%.
Facciamo due conti
Anche in assenza di esempi e calcoli con le nuove detrazioni, può essere logicamente ammesso che la Manovra 2025 mai potrà innalzare la pressione fiscale fino a raggiungere il 56%, dove per “pressione fiscale” s’intende il rapporto tra Irpef pagata e reddito (cioè l’aliquota media di tassazione o la tassazione media).
Si ipotizzi l’assenza assoluta di detrazioni fiscali:
a) su 20mila euro di reddito è dovuta un’Irpef di 4.600 euro: la pressione fiscale è del 23%;
b) su 30mila euro di reddito è dovuta un’Irpef di 7.140 euro: la pressione fiscale è del 23,80% (pari al rapporto percentuale tra 7.140 e 30.000);
c) su 40mila euro di reddito è dovuta un’Irpef di 10.640 euro: la pressione fiscale è del 26,60% (pari al rapporto percentuale tra 10.640 e 40.000);
d) su 50mila euro di reddito è dovuta un’Irpef di 14.140 euro: la pressione fiscale è del 28,28% (pari al rapporto percentuale tra 14.140 e 50.000);
e) su 100mila euro di reddito è dovuta un’Irpef di 35.640 euro: la pressione fiscale è del 35,64% (pari al rapporto percentuale tra 35.640 e 100.000).
Conclusioni
Come si vede, la pressione fiscale massima — in assenza assoluta di detrazioni fiscali — è pari al 35,64% nell’intervallo di redditi considerati, in corrispondenza di un reddito di 100mila euro. Il risultato è molto lontano dal 56% ed è logicamente irraggiungibile, nell’intervallo dei redditi considerati.
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